OBIETTIVO 2014

China Telecom punta sull’Italia

Il nuovo regolamento Ue obbliga gli operatori a fare spazio dal 2014 alle telco straniere per consentire ai clienti di usufruire di tariffe agevolate senza cambiare sim. La cinese pronta a scendere in campo: Uk, Spagna e Germania gli altri Paesi nel mirino

Pubblicato il 05 Lug 2012

China Telecom guarda all’Europa per allargare il business, e dopo il Regno Unito punta sull’Italia dove potrebbe sbarcare dal 2014. Con un regolamento che punta ad abbassare i prezzi del traffico telefonico, Bruxelles apre le porte agli operatori stranieri. Un’occasione, riferisce AgiChina24, che la Cina sembra voler cogliere al volo: secondo il quotidiano economico francese Les Echos, China Telecom ha dichiarato che entro il 2014 sarà presente in Italia, Inghilterra, Germania e Spagna. Prima tappa Londra: Yan Ou, amministratore delegato della China Telecom Europe, ha dichiarato che la compagnia entrerà subito nel mercato inglese come operatore virtuale di rete mobile (Mvno), sfruttando i prossimi Giochi olimpici che si svolgeranno nella capitale inglese.

“Nel secondo semestre del prossimo anno avvieremo le nostre attività in Francia”, ha proseguito l’amministratore delegato spiegando che la società si rivolgerà soprattutto ai turisti e agli immigrati della comunità cinese in Francia, la prima in Europa con 700mila persone. Dopo sarà la volta di Germania, Italia e Spagna.

Il nuovo regolamento, adottato lo scorso maggio a Bruxelles e che entrerà in vigore nel 2014, obbliga gli operatori a fare spazio ad un eventuale secondo operatore sulle sim degli utenti, i quali potranno avere anche un operatore straniero, senza dover cambiare il proprio numero. Una mossa che farà diminuire i prezzi delle comunicazione internazionali, compreso l’accesso ad internet, in tutta Europa.

In sei anni, questa è la terza volta che la Ue impone una serie di misure volte a ribassare i prezzi della telefonia mobile. Tuttavia secondo Yves Martin, direttore del roaming di France Telecom, il nuovo regolamento non soddisfa a pieno le necessità reali e la Commissione europea deve continuare il dibattito sull’argomento. “L’Europa è un continente in cui i prezzi sono sottoposti a rigidi controlli, tanto che il tetto tariffario è due volte più basso rispetto a quello dell’Australia e della Nuova Zelanda, che si piazzano al dodicesimo posto”, ha dichiarato il direttore manifestando scetticismo sull’efficacia del regolamento. “E’ una mossa politica che rischia di far affondare gli operatori europei rafforzando la concorrenza”.

Secondo le nuove direttive, un operatore come il Turkcell, già presente in Germania da un anno, potrebbe teoricamente beneficiare di prezzi molto più vantaggiosi rispetto all’Orange, e quindi offrire ai propri clienti in Francia dei prezzi molto competitivi.

Secondo quanto riferito da Les Echos, c’è chi ha già avanzato la proposta di creare una compagnia telefonica unica paneuropea che contrasti l’avanzata dei gestori stranieri. Tuttavia, osserva ancora il quotidiano francese, il prezzo da pagare per mettere in pratica tale strategia sarebbe quello di dire addio a operatori telefonici europei storici, una prospettiva che difficilmente incontrerà il consenso di molti gestori.

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