Da quattro anni China telecom ha aperto, in Gran Bretagna, la sua
filiale europea (China telecom Europe), ma oggi vuole dare una
marcia in più alla crescita nel Vecchio continente, estendendo la
sua presenza nelle regioni centrali e orientali con nuovi
collegamenti e anche con acquisizioni di fornitori di
applicazioni.
L’azienda cinese sta innanzitutto lavorando al lancio di una
nuova rete di cavi terrestri che collegherà la Cina all’Europa
per migliorare la latenza e rendere la sua offerta più attraente
per il mercato enterprise. Il piano di allargamento della presenza
nella regione Emea sarà accompagnato anche da attività di M&A:
China telecom fornisce servizi di managed bandwidth alle aziende,
ma il vero valore aggiunto deriva dalle applicazioni e per questo
l’operatore terrà gli occhi aperti in cerca di fornitori
interessanti.
Al momento China telecom Europe possiede tre vie terrestri che
collegano Europa e Asia: Tea (in cooperazione con Rostelecom),
China-Russia 2 (insieme a Transtelecom) e Transit-Mongolia, da poco
aperta, che collega Pechino alle prime due vie con un percorso più
breve, attraverso la Mongolia. "Ora stiamo considerando di
collaborare con un operatore kazako (Kazakhtelecom)" per una
quarta linea, dichiara Yan Ou, managing director di China telecom
Europe su Total Telecom. Se l’accordo andrà in porto, questo
collegamento Transit-Kazakhstan "dovrebbe essere realizzato
entro la fine dell’anno”.
I cavi che attraversano il Kazakhstan fornirebbero "la miglior
via di collegamento tra Europa e Asia", perché sarebbe più
breve di quelle esistenti, nota Ou, aggiungendo che “la latenza
è un fattore molto importante” per i clienti di China telecom.
Attualmente la latenza per una comunicazione Pechino-Londra tramite
i cavi terrestri è di 180 millisecondi.
Quando il gruppo cinese ha aperto la filiale europea, non era molto
noto e ha incontrato qualche difficoltà a farsi strada tra la
clientela business. Oggi tuttavia le imprese rappresentano
un’importante fetta delle sue entrate: se fino al 2008 erano i
carrier gli utenti principali, oggi, dice Ou, le imprese
rappresentano l’80% dei clienti. “Conosciamo il mercato cinese
e sappiamo soddisfare le esigenze delle aziende occidentali che
devono comunicare con la Cina”, spiega il managing director.
China telecom Europe impiega attualmente quasi 50 persone e ha 10
PoP in otto città: Londra, Francoforte, Mosca, Helsinki,
Stoccolma, Parigi, Dubai e Johannesburg. Le revenue previste per il
2010 sono di 11 milioni di sterline. Quest’anno è programmata
anche la creazione di una società in Germania per supportare
l’espansione verso il centro Europa.
La strategia "occidentale" di China Telecom non si ferma
all'espansioen ma guarda anche alle tecnologie. L'operatore
ha scelto Alcatel-Lucent come fornitore per le soluzioni di
comunicazione su fibra ottica di tipo Pon (Passive Optical Network)
per lo sviluppo di una serie di nuovi servizi a banda larga come
l’Hdtv e l’Internet ad alta velocità in tutta la Cina e a
costi convenienti. Le soluzioni saranno impiegate da China
Telecom in 18 province e in municipalità. I contratti sono stati
conseguiti attraverso la consociata cinese di Alcatel-Lucent,
l’Alcatel-Lucent Shanghai Bell.
I contratti prevedono l’installazione di apparati della serie
7342 Isam-Fttu (Intelligent Services Access Manager
Fiber-to-the-User) di Alcatel-Lucent, che fornirà anche una vasta
gamma di dispositivi per reti ottiche per le connessioni in fibra
con le singole abitazioni (Ftth: Fiber-to-the-Home) e palazzi
(Fiber-to-the-Building), oltre ad una serie di servizi
professionali, dalla messa in opera della rete all’integrazione e
alla manutenzione. Alu fornirà la medesima soluzione anche a China
Mobile.
Anche Ericsson agguanta l'Eldorado cinese. L'azienda
svedese è stata scelta da China Mobile Hebei , azienda regionale
che fa parte del gruppo China Mobile, ha scelto Ericsson come
partner unico per i managed services per le sue 22mila stazioni
base 2G/3G (Gsm/TD-Scdma) firmando un accordo di tre anni. La
provincia di Hebei ha una popolazione di 70 milioni di abitanti e
occupa un’area che è pari quasi a quella del Regno Unito.
Ericsson ha già iniziato a fornire il servizio in linea con il
maggiore contratto per i managed service che il Gruppo ha firmato
in Cina fino ad ora.