Ma quale orizzonte oscuro per le Tlc: piuttosto, ci sono tante opportunità sul tavolo. E tante altre nasceranno man mano che Internet penetrerà nel vivere sociale. “Sta ora agli operatori attrezzarsi per coglierle. Allo stesso tempo dovranno tagliare i propri costi per sostenere il calo dei prezzi e allearsi con gli over the top verso un nuovo modello di sostenibilità di Internet”. Così la pensa Oscar Cicchetti, direttore della strategia Telecom Italia.
Brutto momento per voi e per gli altri. Il mercato di rete fissa è saturo, quello mobile è sempre meno remunerativo. Come si fa a restare ottimisti?
L’ottimismo è ancora possibile. L’industria delle reti e dei servizi di comunicazione elettronica presenta enormi potenzialità perché l’economia della rete continua a crescere molto. Grazie alla pervasività di Internet nella vita degli individui e delle famiglie; nella produzione e commercializzazione di beni e servizi, nella pubblica amministrazione. La diffusione del digitale e l’innovazione tecnologica indicano aree ancora poco esplorate di “creazione di valore” come l’Internet delle cose, i contenuti digitali, il cloud computing, la gestione dei dati e dell’identità digitale, le transazioni.
Ma come fare i conti con la guerra dei prezzi?
Gli operatori sono chiamati a sviluppare nuove reti idonee a supportare la crescita di accessi e traffico e a cogliere le nuove opportunità ma soprattutto a ridurre drasticamente il costo totale della propria “fabbrica” in modo da rendere sostenibile il calo dei prezzi. Credo comunque che, per il bene dell’industry, nel suo complesso e per rendere sostenibili gli investimenti che tutti gli operatori dovranno affrontare, sarebbe auspicabile una competizione sul valore dei servizi piuttosto che continuare la guerra sui prezzi.
Le nuove reti: come valorizzarle per portare a nuovi ricavi, tenendo un equilibrio con la difficoltà di aumentare i costi per gli utenti?
In primis, come dicevo prima, è necessario che gli operatori diventino più efficienti e riducano i propri costi. Questo perché la connettività sarà sempre più una commodity. In aggiunta a ciò dovremo essere capaci di catturare una maggior quota del valore che le reti generano. Per far ciò serve che le reti diventino più intelligenti, che i modelli di business degli operatori si adattino ai paradigmi di business di Internet. Che si instaurino modelli di cooperazione con le aziende Internet per trasformare gli attuali servizi Over the Top in Over the Net. Tutto ciò non è solo nelle mani degli operatori ma anche del mondo delle regole nel suo complesso. Occorre eliminare le asimmetrie che hanno finora reso impari la competizione Telco/Over the top.
Ma presto dovrete fare con i concorrenti, anche sulle nuove reti. Come contemperare concorrenza e quindi pressione sui prezzi con l’esigenza di dare un nuovo polmone di ricavi al settore? Per esempio, sul 4G.
Il 4G è una tecnologia straordinaria che trasforma l’esperienza di Internet in mobilità. Chiunque l’abbia sperimentata ne riconosce il valore. Sarebbe un errore se gli operatori non fossero capaci di monetizzare le prestazioni straordinarie di questa nuova rete con prezzi adeguati e soprattutto con servizi diversi dalla semplice connettività.
Cresce ovviamente anche la rete fissa, con la fibra, ma ora ci chiediamo se possiamo aspettarci una nuova convergenza tra le due reti nel segno dell’ultra broadband e dell’IP.
L’evoluzione tecnologica porterà ad una convergenza di fatto tra rete fissa e mobile. L’accesso ai servizi sarà sempre più wireless ma i sistemi radianti saranno sempre più vicini al cliente, siano essi dentro casa, in azienda, in ambiente pubblico. In questo senso ciò che il cliente comprerà sarà sempre più un servizio vestito. Fatto di connettività per tutti i terminali utilizzati in famiglia o in azienda. La convergenza fisso mobile sarà imposta agli operatori dal mercato. Ma succederà anche qualcos’altro.
Che cosa?
I clienti non acquisteranno più solo l’accesso alla rete, ma i servizi che la rete gli eroga e questo porterà ad avere la connettività integrata nel servizio. Mi spiego meglio. Quando oggi compriamo un film su Sky o su Mediaset non compriamo la banda satellitare o terrestre e separatamente il contenuto; compriamo il film che deve arrivare sul nostro schermo e non sappiamo chi e come lo porta. Un altro esempio: pochissimi sanno che quando acquistano un e-book da Amazon utilizzano la connettività e la sim dell’operatore At&T che si trova dentro il Kindle. È questo il futuro, anche per i contenuti su Internet.