Cina, 22 mld nella fibra. Big Kahuna per i vendor locali

Nel nuovo pacchetto di finanziamenti governativi anche una serie di incentivi per i produttori nazionali di attrezzature Ict. Gli analisti: chance anche per le aziende occidentali

Pubblicato il 22 Lug 2010

La Cina si sta imponendo come leader mondiale per crescita degli
utenti della banda larga. Una vera manna per i provider nazionali,
oltre che per quelli esteri, di fronte alle opportunità che si
aprono sul mercato della Tigre asiatica. E’ quanto afferma la
società di ricerche iSuppli, le cui statistiche mostrano che nel
primo trimestre del 2010 la Cina è diventata il mercato globale a
più rapida crescita per quanto riguarda la banda larga: ha
rappresentato il 37% di tutti i nuovi abbonati a Internet broadband
nel mondo, con una crescita del 57% rispetto al trimestre
precedente.

I dati di aprile e maggio confermano questa fenomenale crescita
anche nel secondo trimestre, probabilmente con 5,5 milioni di nuovi
abbonati cinesi al broadband. ISuppli prevede ancora che nel Paese
ci saranno 183,9 milioni di utenti della banda larga nel 2014,
contro 103,2 milioni nel 2009.

"Il mercato della banda larga in Cina va forte e probabilmente
rimarrà dominante nei prossimi anni”, afferma Lee Ratliff,
senior analyst di iSuppli. La crescita cinese si deve almeno in
parte a un pacchetto di incentivi varato dal governo che prevede di
investire 22 miliardi di dollari nella realizzazione di reti in
fibra entro la fine del 2011.

Gli incentivi forniranno agevolazioni fiscali e sussidi ai
produttori nazionali di attrezzature per la fibra ottica e ai
vendor di chip e moduli ottici. "A differenza di precedenti
programmi, questo nuovo pacchetto beneficia direttamente i
produttori di attrezzature", nota iSuppli.

I primi a trarne vantaggio saranno i vendor cinesi come Huawei, Zte
e Shanghai Bell Alcatel, ma anche i player stranieri possono
trovare interessanti opportunità. iSuppli consiglia alle aziende
occidentali di allearsi con partner locali o rafforzare i legami
esistenti con i maggiori vendor cinesi. E chi non ha ancora una
strategia a lungo termine sulla Cina? "E' l'ora di
rimediare al più presto", risponde iSuppli, "o si
rischia di restare tagliati fuori da uno dei più importanti
mercati per la banda larga nel mondo”.

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