Cisco ha il 91% di Tandberg. L’acquisizione a un passo

L’89,1% degli azionisti di Tandberg ha dato l’ok all’offerta da 3,4 miliardi di dollari. Cisco ha quindi una quota del 91,1% (con il 2% di azioni già possedute). Si procede verso l’acquisizione

Pubblicato il 04 Dic 2009

Cisco Systems “si accontenterà” dell’89,1% dei consensi
nell’azionariato Tandberg, anziché del 90% come aveva chiesto in
precedenza, e chiuderà l’acquisizione “il prima possibile”:
lo ha reso noto il numero uno dei produttori mondiali di computer
networking. La Cisco ha messo sul piatto per l’acquisizione di
Tandberg, produttrice di apparati per videoconferenza, 3,4 miliardi
di dollari. 
Ieri, allo scadere del periodo di adesione (prolungato dal 1 al 3
dicembre), l’89,1% degli shareholders aveva acconsentito
all’offerta della Cisco pari a 30,32 dollari per azione. Per
guadagnare consensi, l’americana aveva aumentato la posta:
l’offerta originaria era di 3 miliardi di dollari e, pur avendo
ottenuto l’approvazione del cda Tandberg, aveva convinto meno del
10% degli azionisti della società norvegese.

Al momento della nuova offerta di 3,4 miliardi, il 40% degli
azionisti ha dato il sì, tra cui anche gli shareholders di
minoranza più importanti: Folketrygdfondet, il fondo pensionistico
nazionale norvegese, e OppenheimerFunds. All’inizio di questa
settimana, i consensi erano saliti all’84% e la Cisco ha
cominciato a considerare di ammorbidire la sua richiesta di
un’approvazione al 90%. Oggi l’americana, con l’89,1% degli
holders dalla sua, detiene il controllo di oltre il 90% della
Tandberg, perché già possedeva il 2% delle azioni, acquistate a
novembre. All’azienda di San Josè restano da intavolare le
trattative con gli azionisti rimasti fuori, dai quali comprerà le
quote restanti.
Cisco è già presente sul segmento high-end del mercato della
videoconferenza con i sistemi cosiddetti di “telepresenza”.
L’acquisizione della Tandberg le permette di espandersi sugli
altri segmenti del mercato, dai piccoli "videotelefoni"
agli apparati complessi per sale conference.

La transazione permetterà all’azienda americana anche di
spendere parte del contante che ha accumulato nelle sue filiali
estere: comprando una società straniera, il produttore di San Jose
eviterà di pagare le tasse imposte negli Usa per il rientro di
capitali. Intanto il dipartimento di Giustizia americano ha fatto
richiesta di informazioni ulteriori sull’accordo e la Cisco ha
garantito piena collaborazione.

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