Cisco Systems taglia 1.300 posti di lavoro pari al 2% della sua forza lavoro. I tagli fanno parte di un “processo di semplificazione della società, nonché frutto della valutazione del contesto economico in alcune regioni”, ha spiegato il portavoce della società, Karen Tillman. “Periodocamente rivediamo i nostri piani per allineare gli investimenti in base alle opportunità di crescita – ha puntualizzato -. Inoltre, analizziamo continuamente le nostre strutture organizzative per velocizzare le decisioni e l’agilità all’interno dell’azienda”.
Nel mese di maggio la società ha annunciato un outlook al di sotto delle aspettative di mercato, a causa della crisi del debito in Europa, della spesa pubblica debole e del calo degli ordini provenienti dai grandi clienti aziendali.
Tillman non ha precisato quali business unit o linee di prodotto saranno coinvolte nelle riorganizzazione, ma fonti vicine all’azienda riportate da Bloomberg puntano l’attenzione sulla forza vendite della Wide Area Application Services (Waas), sulle operazioni nel settore pubblico e sul segmento Advanced Services.
Già l’anno scorso, sempre a luglio, Cisco aveva annunciato una riduzione del 10% della sua forza lavoro, con l’obiettivo di ridurre le spese operative di un miliardo di dollari in un anno.