Le prossime sfide per le telco si chiamano disaggregazione delle reti, sostenibilità e 6G. Per questo la Next generation mobile networks alliance (Ngmn) ha presentato il suo nuovo “Work programme”: servirà agli operatori di rete e all’intero ecosistema mobile ad affrontare le evoluzioni del futuro del settore Tlc.
Per gestire le reti disaggregate e basate su cloud e software, gli operatori mobili devono cominciare a prepararsi già da oggi, si legge in una nota della Ngmn alliance. Occorre prevedere modelli operativi a prova di futuro che si basano sull’orchestrazione di potenti ecosistemi di partner delle soluzioni, sull’apertura e sulla flessibilità di integrare nuovi partner e nuove tecnologie, capacità e competenze di ogni tipo e anche molto diverse tra loro per generare valore e efficienza.
Per questo il nuovo Work Programme si concentrerà sul modello operativo end-to-end, considerando, tra gli altri fattori, i seguenti aspetti fondamentali: processi, tecnologia, strumenti, competenze. La Ngmn fornirà dei modelli e delle linee guida per aiutare gli attori dell’industria e indicherà ruoli e opportunità legati alla disaggregazione delle reti. L’iniziativa, spiega l’alleanza, ha lo scopo di accorciare il time-to-market e fornire supporto nella selezione e implementazione di modelli operativi efficienti da parte delle telco mobili.
Cloudification e softwarizzazione delle reti
“Gli operatori si trovano di fronte a una serie di sfide lungo il percorso verso la disaggrazione, la cloudification e la softwarizzazione“, ha commentato Anita Doehler, Ceo della Ngmn. “Un tema particolarmente sentito in questo ambito è la progettazione e l’esecuzione di nuovi ed efficaci modelli operativi end-to-end. Le reti future green sono un altro tema molto importante che l’ecosistema industriale deve affrontare con un approccio congiunto. Inoltre, sono già iniziati i primi lavori sul 6G. Di conseguenza abbiamo razionalizzato il nostro Work Programme per concentrarci su questi tre temi estremamente rilevanti e e offrire un impatto significativo nel 2021 e oltre. Ovviamente restiamo impegnati a fornire sostegno alla piena implementazione del 5G”.
Le reti green: eco-design, consumo ridotto
Uno degli obiettivi chiave per gli operatori di rete mobile oggi è l’applicazione di tecniche che migliorano la prestazione energetica delle reti, vista la costante crescita di utenti, dispositivi connessi e utilizzo generale. Nel processo di content delivery la rete Ict rappresenta la parte maggiore di consumo energetico, sottolinea la Ngmn, e l’elettricità è la prima fonte di emissioni di gas serra per l’industria mobile.
Il concetto di reti green include anche la riduzione degli scarti, grazie a prodotti e attrezzature progettati per essere più “ecologici”. Il progetto della Ngmn si concentra su quattro aspetti: l’impatto ambientale dei servizi end-to-end, l’eco design, l’efficienza energetica della rete e l’on-board metering. Occorrerà una stretta collaborazione tra operatori di rete, fornitori di attrezzature e altri attori dell’industria.
Prevedere ora l’implementazione del 6G
In diversi paesi del mondo (con la Cina in testa) le telco e i laboratori di ricerca pensano al futuro delle comunicazioni mobili dopo il 5G. Ora la Ngmn afferma che per la nuova generazione mobile occorre considerare non solo requisiti operativi ma le esigenze delle società. Gli operatori dovranno aprire un dialogo con gli utenti finali, non solo i vari segmenti verticali dell’industria ma anche le associazioni che rappresentano i cittadini che utilizzano i servizi mobili.
Per giocare d’anticipo l’alleanza ha già elaborato un 6G Work Programme che considera questi aspetti e al quale seguirà un’analisi dei casi d’uso e dei requisiti di sistema end-to-end. Il 6G dovrà essere un lavoro condiviso in tutto l’ecosistema affinché l’implementazione abbia successo. Entro la fine di marzo la Ngmn pubblicherà a questo proposito la prima versione del suo white paper “6G Vision & Drivers”.