Comitato Ngn: “Cremona il modello da seguire”

Aemcom ha cablato il 50% delle abitazioni cittadine con una rete fiber-to-the-home di proprietà aperta a tutti gli operatori. Per la posa riutilizzate le infrastrutture del sottosuolo, a partire dalle tubazioni di scorta. Il direttore Paloschi: “Nessun finanziamento pubblico”

Pubblicato il 16 Mar 2010

Aemcom? Un modello da seguire. A pensarla così il Comitato Ngn che
considera il modello di sviluppo della banda ultralarga
dell’azienda cremonese come esempio da seguire. Modello che ha
permesso di sviluppare nella città di Cremona una Next Generation
Network con architettura Fiber To The Home (Ftth) cioè arrivando
sino alla presa di connessione posta nelle case degli utenti.

“A Cremona è stato implementato anche nel settore delle Tlc un
modello che prevede la netta separazione tra infrastrutture
abilitanti e servizi commerciali, in accordo con l’assetto già
in uso per gli altri servizi di pubblica utilità – spiega Andrea
Pasquali, presidente Aemcom -. Le infrastrutture di
telecomunicazioni abilitanti, cioè fibra ottica e tralicci a
supporto della copertura wireless, sono un asset del territorio,
sottratto a logiche di mercato perché di proprietà della società
patrimoniale mentre la fornitura dei servizi commerciali può
essere operata da una molteplicità di soggetti, tra cui la stessa
Aemcom, anche in competizione tra loro".
Grazie alla nuova rete la città lombarda è dotata di circa 200 km
di rete in città e 35 km nell’hinterland per un totale 10.500 km
di fibra posata. Nello specifico sono stati sino ad oggi connessi
circa 3.200 edifici cioè circa il 50% del totale: attraverso
questi punti di accesso, sono ora attivi 5.000 allacci d’utente
(privato o business).

“Lo sviluppo della rete è avvenuto senza alcun finanziamento
pubblico, attivando tutte le possibili sinergie nell’ambito della
gestione del sottosuolo per altri servizi di pubblica utilità –
sottolinea Gerardo Paloschi, direttore generale di Aemcom -. È
stata realizzata principalmente riutilizzando tubazioni di scorta
esistenti. In prevalenza sono stati sfruttati con efficienza i tubi
posati per il teleriscaldamento, che copre circa il 50% del
territorio comunale. In questo modo l’accesso agli edifici è
stato notevolmente semplificato. Il collegamento “verticale”
all’utente viene realizzato su richiesta. Questo valore può e
deve ancora essere sfruttato appieno ed i costi di collegamento con
i nuovi utenti sono ora marginali: un’ulteriore possibilità di
crescita commerciale per Aemcom e di servizio per cittadini ed
imprese della città”.

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