Nokia va male, ma anche la crescita dell’economia finlandese non
si sente bene (e si orienta verso la recessione). E’ il filo del
sillogismo esposto oggi su Milano Finanza da Edoardo Narduzzi che
spiega come il fenomeno smartphone di Apple (e con lui il
Googlephonino, e i terminali dei produttori asiatici… ) rischi di
mandare gambe all’aria il sistema Paese di Helsinki, centrato
com’è (o com’è stato almeno finora) su una sola
multinazionale: Nokia, appunto.
Il successo dell’offerta di Apple ha spiazzato prima del previsto
le vendite mondiali dell’ex campione dei cellulari nei terminali
di fascia alta. Col risultato che nel primo trimestre del 2010
l’economia finlandese è tornata in recessione in controtendenza
con Eurolandia.
Anche se la decrescita (contrazione dello 0,4% del pil nel primo
trimestre) non è attribuibile interamente alla performance di
Nokia, la multinazionale pesa comunque per un quarto, nel valore
delle esportazioni complessive annue, sulla bilancia commerciale
finlandese. Nokia pesa poi per il 20% sugli investimenti in ricerca
annua del Paese e capitalizza fra il 25 e il 33% del valore
complessivo della Borsa di Helsinki.