Distributed Antenna System (Das): è questa la tecnologia per la connettività “indoor” su cui si stanno progressivamente accedendo i riflettori del mercato. In grado di portare la connettività in luoghi difficilmente accessibili o ad elevate “interferenze” – locali sotterranei ed anche edifici dalle pareti spesse o rivestite con materiali a scarsa “penetrabilità” – ma soprattutto di garantire l’elevata qualità del segnale in qualsiasi location interna, il Das non solo va ben oltre le performance attualmente possibili con il wi-fi ma consente l’attivazione di tutta una serie di servizi a valore aggiunto, dal monitoraggio di device e piattaforme alla gestione di impianti a distanza, dall’uso di dispositivi connessi di nuovissima generazione basati sulla realtà aumentata e virtuale alle esperienze “immersive” attraverso proiezioni a 360 gradi.
Das, il nuovo standard del “wireless-business”
Non a caso c’è chi sostiene che il Das ruberà man mano quote al wi-fi “relegandolo” a tecnologia per la connettività domestica e imponendosi come standard de facto dell’universo aziendale diventando la tecnologia preferenziale in tutta una serie di location, dai centri commerciali agli stadi passando per gli ospedali, le scuole, i musei, gli hotel, aeroporti e stazioni ferroviarie, villaggi turistici e stabilimenti balneari, grandi uffici e persino gli stabilimenti industriali dell’era 4.0.
Stando alle stime di TechSci Research il giro d’affari mondiale del mercato Das crescerà dai 7,4 miliardi del 2018 a 13,8 miliardi nel 2024, con un Cagr del 10%. Una crescita dovuta alla crescente penetrazione degli smartphone ma soprattutto all’esplosione del traffico dati che fa il paio con tariffe di connettività al ribasso in particolare sul fronte dei “pacchetti” di Giga disponibili per gli utenti. A tutto ciò, sottolinea TechSci Research, bisogna aggiungere la crescente adozione del Byod (Bring youy own device) dell’edge computing e dell’ecosistema IoT (Internet of things).
I contenuti “mangia-banda” hanno bisogno di infrastrutture ad hoc
Se è vero che la nuova release del Wi-fi, la numero 6, estenderà il raggio d’azione della connettività wireless portandolo da pochi metri fino a oltre un centinaio, le performance in termini di qualità del servizio e di reale banda a disposizione per ciascun utente resteranno limitate. E la customer satisfaction è destinata a diminuire di pari passo con la domanda crescente di dati – già oggi la qualità del servizio lascia parecchio a desiderare in molte occasioni ad elevata presenza di pubblico – e con l’offerta di nuovi contenuti video in alta definizione resa possibile grazie all’avvento del 5G mobile. Contenuti “mangia-banda” che rischiano di mandare in tilt le reti wi-fi in particolare in luoghi ad alta “densità” e ad elevata concentrazione di clienti in occasione ad esempio di “grandi” eventi – si pensi a quelli sportivi ma anche a concerti o altre manifestazioni– o di convention aziendali e fiere che riuniscono migliaia di persone in contemporanea.
Il Das è un asset del business
Per il Das si apre dunque – ne sono convinti gli esperti – la finestra più propizia. Rimasta finora ai margini della famiglia “small cells”, la tecnologia Das è destinata a giocare di qui ai prossimi anni un ruolo di primo piano in particolare in Italia dove il “gap” di connettività riguarda molte grandi location indoor e dove il segnale wi-fi, laddove disponibile, già non riesce a soddisfare al meglio le esigenze, generando un effetto boomerang sul business. In bar e ristoranti, ad esempio, la connettività wireless è ormai considerata una commodity e la qualità della connessione può fare la differenza in termini di tempi di permanenza. Il Das abbatte questo problema e diventa dunque per gli “owner” un asset di business.
Riflettori sulla cybersecurity
Grazie al sistema distribuito di antenne permette la copertura multi-operatore con una capacità dedicata e garantita, una variabile non da poco nell’ambito dell’investimento. Da non sottovalutare poi la questione sicurezza: il wi-fi è per sua natura molto più esposto a intrusioni e dunque molto più pericoloso in particolare in ambito business, laddove il Das abbatte decisamente il problema.