L’eccessiva regolamentazione, la frammentazione di mercato e ritorni per le telco sempre più esigui gravano sull’Europa e la sua capacità di innovare, mentre i colossi tecnologici degli Stati Uniti e della Cina avanzano e impongono il loro dominio. Queste le dichiarazioni del neo presidente e ceo di Telefonica, Marc Mutra, che ha partecipato al Mobile world congress di Barcellona a una tavola rotonda a fianco dei suoi omologhi di Deutsche Telekom, Orange, Vodafone Group.
I ceo delle grandi telco europee sono allineati nel mettere sul tavolo le esigenze della deregulation, la necessità di consolidamento nelle tlc e il delicato tema del fair share, il contributo che le aziende over the top dovrebbero pagare per coprire parte dei costi dell’infrastruttura e delle licenze per lo spettro che le telco affrontano con il boom del traffico internet.
Troppe regole, poco consolidamento: le difficoltà delle telco
“Noi stiamo innovando”, ha puntualizzato la ceo di Vodafone, Margherita Della Valle. Ma il punto è poter scalare l’innovazione e le attuali regole severe non permettono di farlo: “La domanda è dove potremo portare su scala le nostre innovazioni ed è qui che abbiamo bisogno di un ambiente favorevole agli investimenti“. Della Valle ha aggiunto che dovrebbe essere una “priorità assoluta” in Europa “trovare più opportunità per creare scala”.
Il numero uno di Deutsche Telekom, Tim Hoettges, ha affermato che l‘Europa dovrebbe “copiare ciò che gli americani stanno facendo”, evidenziando la relativa libertà normativa che la filiale americana di DT ha negli Stati Uniti ha rispetto al gruppo attivo in Ue.
“Questo è come il giorno della marmotta, ripeto sempre la stessa storia”, ha detto Hoettges. “Non c’è motivo per cui in ogni mercato debbano operare tre o quattro operatori, dovremmo costruire un mercato unico europeo. Questa è la nostra prima richiesta”. E ancora: “Se non possiamo aumentare i prezzi per i consumatori, se non possiamo far pagare gli over the top, dobbiamo ottenere efficienze dalla scala che abbiamo creato”.
Basta burocrazia, l’Europa ha bisogno di un Doge
Hoettges si è spinto fino a proporre un dipartimento Doge come quello affidato dall’amministrazione degli Stati Uniti a Elon Musk per l’efficienza degli uffici governativi.
“Abbiamo bisogno di un’iniziativa per ridurre questa burocrazia e questa macchina amministrativa, perché ci sono decine di migliaia di persone sedute lì e amministrano le nostre industrie”, ha affermato Hoettges. Il ceo di DT ha detto di aver contato tutte le autorità con cui Deutsche Telekom ha a che fare, dai regolatori dei media a quelli della sicurezza informatica e la privacy, e il numero complessivo è di circa 270.
Inoltre, l’Europe dovrebbe imporre ai colossi tecnologici americani come Amazon, Microsoft e Netflix, di pagare una quota sull’utilizzo delle reti mobili: “Noi stiamo offrendo un servizio gratis”, ha sottolineato Hoettges. “Ma penso che ognuno debba dare un contributo, visto quanto deve investire la nostra industria”.
Hoettges ha anche detto che l’Europa sta rimanendo indietro rispetto a Stati Uniti e la Cina in innovazioni tecnologiche chiave come l’intelligenza artificiale e le reti 5G.
Opportunità da Ai e edge computing
Eppure proprio l’intelligenza artificiale potrà aiutare le telco a uscire dalle loro difficoltà. La ceo di Orange, Christel Heydemann, ha osservato che, nonostante i grandi investimenti nei modelli linguistici Ai facciano capo, ancora una volta, a Stati Uniti e Cina, c’è ancora un’opportunità significativa per gli operatori europei.
“Con l’Ai molto accadrà all’edge, laddove si trovano i consumatori e le aziende, e che cosa si trova tra il cloud e l’edge? Noi”, ha detto Heydemann.
La ceo ha proseguito dichiarando che l’Ai in futuro richiederà l’accesso sia al cloud che all’edge e gli operatori sono ben posizionati per abbracciare le evoluzioni dell’Ai rappresentando delle “piattaforme sicure che saranno in grado di combinare il meglio di entrambi i mondi”.