Il governo francese spinge sul consolidamento delle telco mobili, puntando a ridurre da quattro a tre il numero degli operatori con l’obiettivo – ha spiegato il ministro dell’Economia, Arnaud Montebourg – “di far finire la distruttiva guerra dei prezzi che soffoca il settore”. L’annuncio del ministro è arrivato all’indomani dell’annuncio di Bouygues dell’intenzione di tagliare 1516 posti di lavoro (pari al 17% del personale) dopo il fallimento dei negoziati per gli accordi con Orange e Ilaid.
“Sto contattando tutti gli operatori per cercate altre soluzioni che non siano i tagli dei posti di lavoro – ha detto Mountebourg – Ci sono altre soluzioni sul tavolo e vanno prese tutti insieme”.
Anche il deputy chief executive di Orange, Pierre Louette ha acceso i riflettori sul consolidamento. E’ notizia dei giorni scorsi di uno stop al negoziato con Bouygues, negoziato che avrebbe portare alla creazione del più grande operatore mobile francese. “Ora – ha detto il manager- vogliamo mettere in campo strategie in gradi di creare margini in tempo relativamente rapidi”.
Il ceo di Bouygues, Olivier Roussat, ha confermato ieri il fallimento dei colloqui che erano stati intavolati negli ultimi due mesi con l’operatore low cost Iliad e con il leader del mercato mobile transalpino, Orange, in vista di un consolidamento del mercato che era stato caldeggiato anche dal Governo di Parigi.
“Ovviamente le trattative non hanno avuto successo – ha detto Roussat – altrimenti non saremmo qui oggi a parlare di questo piano che ci consentirà di rimanere indipendenti. Stiamo tagliando i costi per sopravvivere in un mercato con quattro player”. Durante la conferenza stampa il numero uno di Bouygues Telecom non ha però voluto fornire dettagli sui motivi del fallimento delle trattative.
La ristrutturazione annunciata dall’azienda è meno pesante di quanto era stato annunciato negli ultimi tempi dalle anticipazione di stampa e da fonti dei sindacati, che avevano parlato di circa duemila esuberi. Circa un anno fa, Bouygues aveva già soppresso 600 posti. L’obiettivo complessivo è di risparmiare 300 milioni di euro entro il 2016.