Il Movimento 5 Stelle accende i fari sul consolidamento e lancia l’allarme occupazione a seguito delle indiscrezioni di stampa su un possibile merger Tim-Iliad.
“Oggi sugli organi di stampa si torna a parlare di scenari di sodalizio tra Tim e Iliad, in risposta alla recente fusione tra Fastweb e Vodafone – si legge in una nota il gruppo M5S nella commissione Trasporti della Camera – Premesso che nel caso di Tim, qualora si dovessero imbastire cambiamenti di questa portata, ci aspettiamo diversi ragguagli del Governo, non c’è dubbio che il settore delle telecomunicazioni vive anni decisivi di grandi cambiamenti. Le grandi società per consolidarsi cercano sempre di più alleanze, partnership e nuove acquisizioni, per accrescere efficienza operativa e capacità di fare investimenti, e per arrivare a nuove quote di mercato. Il prezzo da pagare però rischia di essere alto”.
L’impatto su consumatori
“In primis per i consumatori – si legge ancora nel comunicato – che potrebbero trovarsi davanti a meno offerte e prezzi più alti. E soprattutto per i lavoratori, perché le fusioni comportano inevitabilmente tagli al personale, come già accaduto in precedenti operazioni di consolidamento.
Focus sui lavoratori
“In particolare, per un’azienda come Tim, che rappresenta un pilastro delle telecomunicazioni italiane, il rischio di una riduzione delle tutele per i lavoratori è concreto. La razionalizzazione delle strutture e la riduzione dei costi rischiano di tradursi in licenziamenti e precarizzazione, in un contesto già critico. Insomma, anche a livello normativo bisognerà lavorare: questo Governo, sul fronte delle telecomunicazioni, ha dimostrato un approccio oltremodo pilatesco infiocchettando la rete Tim e regalandola agli americani di Kkr”.