L'EDITORIALE

Consolidamento Tlc, ma la Commissione Ue a che gioco sta giocando?

Mentre da un lato si considera urgente una riduzione del numero degli operatori e si lancia l’allarme sulla banda ultralarga, dall’altro si “ostacolano” i merger appellandosi alla tutela della concorrenza e delle tariffe per i consumatori. La Spagna fra i Paesi più in difficoltà ma scatta l’opposizione alla joint venture fra Orange e MasMovil

Pubblicato il 27 Giu 2023

italia, europa

Secondo la Commissione europea la joint venture annunciata da Orange e MasMovil in Spagna potrebbe ridurre la concorrenza nella fornitura al dettaglio di servizi Internet mobili e fissi e di pacchetti multiple-play. Mentre da un lato si rende urgente una riduzione del numero di operatori, dall’altro l’Europa “ostacola” i merger appellandosi alla tutela della concorrenza.

Un dejà vu pericoloso, le telco alla resa dei conti

Un dejà vu pericoloso. Basta ricordare le gravi conseguenze frutto della modalità con cui a suo tempo fu gestita la fusione fra Wind e Tre in Italia. L’allora esecutivo Ue vincolò il merger alla presenza di un quarto operatore (che poi sortì lo sbarco di Iliad sul mercato): decisione che non ha provocato altro che l’inasprimento della guerra dei prezzi a vantaggio sì dei consumatori sul fronte tariffario ma a danno di tutto il comparto delle Tlc in Italia che si trova ora ad affrontare la crisi più grave di sempre.

Rischio di un “significativo” aumento dei prezzi?

La storia dunque tende a ripetersi e ci si chiede cosa non sia chiaro alla Commissione europea. Nel documento in cui sono stati messi nero su bianco i “rilievi” alla jv spagnola la Commissione sostiene che “l’operazione proposta possa ridurre il numero di operatori di rete in Spagna, eliminando così un vincolo concorrenziale significativo e un rivale innovativo nei mercati al dettaglio spagnoli dei servizi di telecomunicazione mobile, dei servizi di Internet fisso e dei pacchetti multipli (compresi quelli convergenti fisso-mobile). La Commissione teme che ciò possa comportare un significativo aumento dei prezzi per i clienti al dettaglio interessati in tutto il mercato spagnolo. Gli effetti anticoncorrenziali previsti sono sostanziali anche dopo aver preso in considerazione i potenziali risparmi sui costi, in un contesto in cui la concorrenza è stata una forza trainante per gli investimenti e la qualità dei servizi nel mercato spagnolo”.

Un significativo aumento dei prezzi? Ma la Commissione europea è consapevole del fatto che le tariffe di Tlc in Europa sono ai minimi livelli? Ha un’idea di quanto si paghi negli Stati Uniti per una connessione a Internet fissa e mobile?

E poi si lanciano gli allarmi

Mentre si ostacolano le fusioni dall’altro lato si lanciano gli allarmi: ammonterebbe a oltre 200 miliardi il gap di investimenti delle telco da qui al 2030 causa crisi. Vale a dire che sarà impossibile raggiungere gli obiettivi del Decennio digitale in termini di infrastrutturazione.

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