I consumatori prendono una posizione decisa “contro i tempi
biblici (fino a 33 giorni)”, scrive il Sole 24 Ore, necessari per
la portabilità del numero dei telefoni cellulari e avallati lo
scorso giugno dal Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso
presentato da Tim e Vodafone. “Oggi l’Autorità per le garanzie
delle comunicazioni (Agcom) sarà ascoltata dal Consiglio di Stato,
mentre ieri è stata la volta di Altro consumo”, riferisce il
quotidiano economico. “I gestori di telefonia si erano rivolti al
Tar Lazio per annullare la delibera 78/08 dell’Agcom che fissava
in 72 ore il tempo massimo entro cui gli operatori dovevano
completare la procedura di migrazione per l’utenza”.
L’autorità era intervenuta per sanare un’anomalia: il tempo
reale per la portabilità era intorno ai 15 giorni, un’enormità,
anche considerando che il passaggio avviene in forma automatizzata.
In Europa occorrono in media otto giorni e mezzo per cambiare
operatore mobile conservando il proprio numero. La delibera Agcom
era stata salutata positivamente dalle associazioni dei
consumatori, prima dell’annullamento da parte del Tar Lazio. Ora
la partita si riapre, con la richiesta dei consumatori,
nell’ambito del Tavolo permanente di confronto con l’Agcom, di
confermare la delibera che prevedeva un massimo di tre giorni per
la portabilità del numero.