Confcommercio lancia l’allarme consumi, mai così indietro da 12
anni a questa parte. Il crollo della spesa tocca tutto il paniere,
dalle vacanze (-3,2 per cento) ai pranzi al ristorante (-3,2 per
cento). Si salvano soltanto telefonini ed elettronica, zoccolo duro
della spesa italica. Il “pauroso salto all’indietro” dei
consumi delle famiglie italiane nel biennio 2008 – 2009 ha
segnato una contrazione annua della spesa del 2,1 per cento,
tornata così ai livelli di un decennio fa.
I tempi di recupero saranno “lunghissimi”, secondo
Confcommercio, che fissa in un modesto 0,4 per cento la ripresa del
2010 e prevede un’ulteriore ripresa dell0 0,9 per cento per il
2011. La vera ripresa non arriverà prima del 2012, quando è
previsto un rimbalzo dell’1,6 per cento.
Consumatori che tirano la cinghia da due anni, rinunciando al
ristorante, ai viaggi (spesa per la mobilità in contrazione del
3,1 per cento) e alle comunicazioni (-3,1 per cento). Hanno tenuto
le spese per la salute (+2,5 per cento), per elettrodomestici e IT
domestici (+2,4 per cento) e quelle per beni e servizi di telefonia
(+0,4 per cento).
Il Codacons contesta i dati targati Confcommercio: “Troppo
ottimismo, per uscire dal tunnel ci vorranno almeno 5 anni”,
mentre Coldiretti sottolinea il boom delle vendite dirette, in
aumento del 41 per cento nel 2010 quelle nei mercati degli
agricoltori a 3 miliardi di euro.
Oltre che le famiglie, la crisi ha colpito duramente anche le
imprese, soprattutto quelle al dettaglio: sono 25mila gli esercizi
che hanno chiuso i battenti nel 2010.