19 istruttorie per pratiche commerciali scorrette e sanzioni per 8
milioni e 360mila euro. Questi i risultati del primo bilancio
dell’attività di tutela del consumatore svolta dall’Autorità
Garante della Concorrenza e del Mercato nel settore dell’acquisto
di contenuti multimediali per i telefoni cellulari fra il 2007 e
l'ottobre di quest'anno.
I dati sono stati illustrati oggi a Bruxelles dal direttore
generale della Tutela del Consumatore Paolo Saba, in occasione
della conferenza stampa presieduta dalla commissaria Meglena Kuneva
per la presentazione dei risultati dello sweep (indagine a tappeto)
relativo ai siti internet sui quali si acquistano i contenuti
multimediali.
Al progetto, voluto dalla Commissione Europea, hanno partecipato,
oltre all’Italia, 28 Autorità nazionali competenti per la tutela
dei consumatori (26 Stati membri più Norvegia e Islanda). Da
giugno 2008, inizio del monitoraggio, le 29 Autorità hanno
controllato 301 siti web che vendono servizi di suonerie,
wallpapers e altri servizi di telefonia mobile, riscontrando
irregolarità nel 70% dei casi e rimuovendo i profili di
scorrettezza: 159 siti sono stati corretti (52% dei casi), mentre
54 siti hanno chiuso (17% dei casi). L’obiettivo è stato
verificare il rispetto della normativa vigente a tutela dei
consumatori e informare gli operatori e i consumatori, per
dissuadere i primi dall’adozione di comportamenti scorretti e
rassicurare i secondi sull’effettiva tutela dei loro diritti.
Se si considerano anche i procedimenti avviati prima dell’entrata
in vigore della direttiva europea di tutela del consumatore (dlgs.
145 e 146 dell’agosto 2007) il totale delle multe in Italia
arriva a nove milioni e 45mila euro.
Su 7 siti internet controllati 4 sono risultati in contrasto con la
normativa europea in quanto i siti non fornivano informazioni
chiare (ad esempio, sul numero di suonerie fornite al prezzo
pubblicizzato, o sul loro costo). Sono state multate 9 compagnie
(Telecom Italia, Vodafone, Wind, Dada, Zed, H3G, Zeng, Fox Mobile e
Tuttogratis) per circa 2 milioni di euro complessivi.
Diversi i profili di scorrettezza individuati dall’Antitrust
italiana: in molti siti è stata riscontrata l’omessa
specificazione della natura “in abbonamento” del servizio
offerto; è stata rilevata una particolare complessità delle
procedure che i consumatori avrebbero dovuto utilizzare per
interrompere la prestazione del servizio; è stato accertato un
utilizzo quantomeno spregiudicato di claim di gratuità, ad esempio
con riguardo alla possibilità di scaricare un contenuto gratis,
per accedere al quale si doveva però sottoscrivere un abbonamento;
si è anche verificato l’invio ai consumatori di Sms ingannevoli,
rispondendo ai quali si finiva per dar luogo alla fornitura di
contenuti non consapevolmente richiesti.
Complessivamente, comprendendo anche le istruttorie avviate sulla
base dello sweep, l’Antitrust italiana ha concluso 19
procedimenti sanzionatori per pratiche commerciali scorrette di cui
4 avviati prima dello sweep e 11 avviati successivamente. Prima
dell’entrata in vigore della normativa europea a tutela del
consumatore l’Autorità aveva inoltre avviato 7 procedimenti
conclusi con sanzione per messaggi pubblicitari ingannevoli.