“Formalizzerò nei prossimi giorni un’iniziativa nei confronti della Rai per valutare l’applicazione del contratto di servizio”. Lo ha detto Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, durante l’audizione in Commissione di Vigilanza Rai, specificando che alla decisione ha contribuito anche la lettera inviata dalla Commissione bicamerale al Mise e ai vertici Rai. Si era parlato del rischio di un congelamento del contratto di servizio in attesa del rinnovo della concessione del servizio pubblico previsto nel 2016.
“A me pare – ha affermato Giacomelli – che più che il contributo di 150 milioni chiesto dal governo, a pesare nelle valutazioni della Rai sia il rapporto tra obblighi e certezza di risorse”. Durante la seduta della commissione il capogruppo Pd Vinicio Peluffo ha polemizzato con la presidente Rai, Anna Maria Tarantola: “Il presidente Rai dà la colpa della mancata firma del contratto di servizio al taglio di 150 milioni di euro previsto dal dl Irpef? Non giochi allo scaricabarile, piuttosto dica cosa vuol fare dei 300 milioni di euro almeno che dovrebbero rimanere in tasca a Viale Mazzini dopo la quotazione in borsa di Rai Way. Quindi bando alle ciance e forza – ha concluso Peluffo – firmiamo il contratto di servizio che è scaduto il dicembre 2012”.
“Non c’è nessun intento di penalizzare la Rai o di intervenire con passi che indeboliscano la capacità operativa dell’azienda – ha sostenuto Giacomelli riferendosi al taglio di 150 milioni – C’è la necessità di concorrere a questa grande diminuzione del carico fiscale che sta mettendo in atto il governo. La Rai, come gli altri, è chiamata a concorrere – ha proseguito – ma la volontà è quella di procedere a una riforma che leghi gli obblighi di contratto di servizio alla certezza di risorse. Gli atti che verranno renderanno più visibile l’obiettivo di azione del Governo”.