Contro il cybercrime un nuovo centro della Polizia postale

Il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche avrà funzioni di indagine e di repressione

Pubblicato il 23 Giu 2009

Le immagini del crollo delle Torri gemelle e i filmati degli
attentati di Madrid, nel marzo 2004, e di Londra, nel luglio
2005.  Si è aperta così la cerimonia di inaugurazione del Centro
nazionale anticrimine informatico per la protezione delle
infrastrutture critiche (Cnaipic) che si è tenuta oggi a Roma,
alla presenza del ministro degli Interni, Roberto Maroni, al Capo
della Polizia, Antonio Manganelli. Il nuovo centro verrà gestito
dalla Polizia postale e avrà il duplice compito di prevenire gli
attacchi informatici attraverso il monitoraggio costante della reti
considerate “sensibili” (come quelle energetiche, di
comunicazione, di trasporto) e di reprimere i fenomeni criminali. A
spiegare il funzionamento del nuovo centro, il direttore della
Polizia postale, Domenico Vulpiani. “Il Cnaipic costituisce la
struttura operativa delle Polizia di Stato deputata a difendere le
infrastrutture critiche informatizzate del Paese dalla minaccia
criminale o terroristica realizzata da attacchi via Internet – ha
puntualizzato Vulpiani -. Nella cabina di regia del centro, che
lavorerà h24, saranno presenti società ed enti che gestiscono 
ed erogano, attraverso il loro sistemi informatici, i servizi
strategici per il Paese e con cui collaboreremo per portare e
termine il nostro lavoro di indagine”.

Il Cnaipic rappresenta l’ulteriore passo in avanti
dell’attività di lotta al cybercrime della Polizia postale.
Attività che, nel tempo, ha portato alla scoperta e repressione di
reati informatici di portata anche internazionale “Abbiamo
scoperto i responsabili dello spionaggio industriale ai danni della
Ferrari e individuato alcuni video di Al-Qaida che erano stati
immessi in circuiti segreti della Rete. – ha ricordato il capo
delle Polizia postale -. E ancora, su segnalazione della Nasa,
abbiamo identificato chi era riuscito a spostare dei satelliti
dell'Agenzia Spaziale Americana. Ora questo lavoro continuerà
all’interno della nuova struttura”.
Le parole di Vulpiani raccontando, dunque, di una best practice,
tutta italiana, nel settore della sicurezza informatica che “non
è seconda a nessuno”, ha precisato il ministro Maroni. “I
reati informatici sono una minaccia grave per la sicurezza
nazionale, la proprietà intellettuale e la privacy, ma l’Italia
è all’avanguardia nelle repressione di questi fenomeni – ha
continuato Maroni – . Mi impegnerò affinchè il governo porti
l’esperienza del nuovo centro al prossimo G8 de L’Aquila per
farlo conoscere ai partner mondiali. Contro il cybercrime, infatti,
è necessario operare a livello internazionale”.

Della dimensione internazionale degli attacchi informatici ha
parlato anche il capo della Polizia, Antonio Manganelli. “I reati
informatici di natura terroristica e criminale sono minacce per
niente virtuali, ma concrete, che devono essere valutate anche
nella loro dimensione internazionale, considerata la proiezione
transfrontaliera degli effetti dannosi causata dai vincoli di
interconnessione delle diverse realtà infrastrutturali”. E il
Cnaipic si propone proprio di fare questo.

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