THALES ALENIA SPACE

Copernicus, parte il conto rovescia per il Sentinel-1A

Presso il centro di Thales Alenia Space in fase di completamento le operazioni di assemblaggio del satellite che sarà poi trasferito a Cannes per i test finali in vista della messa in orbita in programma per la primavera 2014. Prette: “Made in Italy le tecnologie più importanti”

Pubblicato il 22 Nov 2013

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E’ simbolicamente iniziato oggi il conto alla rovescia che porterà in orbita il satellite Sentinel-1A, il primo del sistema europeo Copernicus per l’osservazione della terra. Il satellite è oggi nel centro di Thales Alenia Space per completare l’assemblaggio e sarà poi trasportato a Cannes per gli ultimi rest prima del lancio, previsto nella primavera del 2014 dal dentro spaziale europeo della Guyana francese. Il satellite, che per il lancio si servirà di un razzo Soyuz, orbiterà a una distanza di 700 chilometri dalla terra e fornirà immagini radar della terra “continue, sistematiche e altamente affidabili”.

“Le immagini ad alta risoluzione trasmesse dal satellite 24 ore su 24 consentiranno di osservare in tempo reale l’intero pianeta, ottenendo informazioni preziose sui continenti, le zone costiere e le rotte di navigazione in qualunque condizione di tempo e di luce – dice Ramon Torres, responsabile del progetto Esa – Sentinel1-A sarà utile per monitorare gli iceberg, i ghiacci artici e, ad esempio, il versamento di idrocarburi in mare. Con le immagini trasmesse da questo satellite, inoltre, sarà più semplice controllare le coste e le frontiere, prevenendo il traffico di esseri umani e facilitando gli interventi umanitari e di protezione civile negli scenari d’emergenza”.

“Sentinel1-A fa parte di una costellazione di satelliti che si chiama Copernicus e ha l’obiettivo di monitorare l’ambiente – afferma Elisio Prette, Presidente e Ceo di Thales Alenia Space Italia – E’ fondamentalmente un prodotto dell’industria Italiana ed europea, in maniera particolare le tecnologie più importanti sono state prodotte a Milano, all’Aquila e a Roma”. Sul ruolo di Thales Alenia Space nel campo dell’aerospaziale nazionale Prette precisa: “In Italia siamo il champion nazionale, ma dietro c’è una filiera di piccole e medie imprese che ci supportano nella realizzazione di prodotti d’avanguardia. E’ un’industria dimensionalmente non particolarmente grande, ma la nostra occupazione è un’occupazione di qualità perché i nostri dipendenti sono fondamentalmente ingegneri e una piccola parte di tecnici. Questo per dire che i nostri prodotti sono sempre realizzati con tecnologie d’avanguardia”.

“E’ importante guardarsi indietro per capire il senso di ciò che succede oggi – afferma Massimo Di Lazzaro, executive vice president per “Observation, Exploration, Navigation” in Thales Alenia Space – Il programma Copernicus fu deciso per la prima volta nel 2001, e da allora molto tempo è stato necessario per svilupparlo e realizzarlo. E oggi possiamo presentare l’avvio di un programma e di un satellite che, ne sono certo, sarà un modello, un prodotto di punta del programma Copernicus e un modello di organizzazione industriale a cui hanno collaborato 60 produttori, grandi e piccoli. Due i vantaggi principali di investimenti nel settore dei satelliti: la fornitura di servizi e l’acquisizione di capacità in un settore cruciale per il futuro, dove è importante che l’Unione europea sia sul mercato e continui a investire”.

“I satelliti Sentinel sono una nuova frontiera, che consentono osservazioni globali, sistematiche e a lungo termine – afferma Guido Levrini, manager del programma Copernicus – con la caratteristica che non sarà possibile nessuna interruzione del servizio. Il lancio del primo satellite di questo programma è un segnale non soltanto nella direzione che l’Europa si rende indipendente nel campo dell’osservazione del pianeta, ma anche nell’affermazione che l’unione europea in questo campo vuole stabilire una leadership”.

“Il Parlamento europeo ha appena approvato il finanziamento dei programmi Galileo ed Egnos per 7 miliardi, e gli investimenti, compreso Copernicus, arriveranno a 11miliardi fino al 2020 – afferma Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l’Industria e per l’Imprenditoria – Oggi presentiamo il primo satellite di una flotta di sei, e altri due saranno lanciati entro la fine del 2014. Il primo satellite deve ancora andare in orbita, ma Copernicus è già attivo nelle sue infrastrutture di terra, ed è già stato utilizzato ultimamente anche per salvare vite umane, contribuendo alla gestione delle emergenze. Come esempio possiamo citare i disastri naturali in Sardegna e nelle Filippine, per i quali le prime cartografie sono state fatte proprio grazie al sistema Copernicus. E il sistema è stato utilizzato tra l’altro anche per le operazioni di rotazione della Costa Concordia all’isola del Giglio”.

Sul ruolo dell’Italia e del Governo italiano tutti gli interlocutori si dicono d’accordo sul fatto che l’esecutivo sia pienamente coinvolto nei programmi europei, ma emerge la preoccupazione che non si abbandoni un settore che può rappresentare un’occasione di sviluppo importante per il Paese. “L’Italia partecipa attivamente ai Programmi europei – afferma Tajani – dimostrando grande sensibilità. C’è un crescente interesse in tutti gli stati europei per lo spazio, e credo sia importante non abbandonare questo settore, che rappresenta il futuro. Credo sarà fondamentale, tra l’altro, seguire i settori industriali che utilizzeranno i segnali che provengono dai satelliti”. Un piccolo segnale di allarme arriva da Elisio Prette: “Mentre molti paesi europei hanno pur nelle difficoltà mantenuto o incrementato il supporto ai programmi aerospaziali – afferma – l’Italia negli ultimi due anni ha un po’ rallentato negli investimenti. Per questo ci aspettiamo che i programmi che oggi sono in corso ricevano un adeguato supporto, visto che poi la nostra industria è un settore di punta in questo campo, con capacità riconosciute a livello mondiale”.

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