HADOPI

Copyright, tagliato Internet a un “pirata” francese

La legge Hadopi entra per la prima volta in azione proprio mentre il governo si appresta ad abolirla. All’utente anche una multa da 600 euro, ma i servizi di posta, telefonici e Tv saranno garantiti

Pubblicato il 14 Giu 2013

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Francia terra di contraddizioni sul fronte del diritto d’autore online. Un utente è stato condannato al “taglio” di Internet per due settimane e a una multa da 600 euro per aver scaricato illegalmente “due o tre” file. La condanna è stata decretata dalla corte distrettuale di Seine-Saint-Denis (dopo una serie di avvertimenti all’utente che però non aveva risposto) e confermata dall’agenzia Hadopi. L’utente ha dieci giorni per fare appello.

La disconnessione in realtà non è totale: il fornitore di servizi in rete dovrà comunque assicurare che servizi telefonici e Tv continuino a funzionare.

Si tratta della prima vera sospensione di Internet nella storia della norma varata due anni e mezzo fa. Ma, sostengono alcuni osservatori, forse anche l’ultima. La legge Hadopi, promossa dall’ex presidente Nicolas Sarkozy, è al centro di una strategia di revisione con Hollande che punta a eliminare la politica dei “tre strike”. Pilastro del “nuovo corso” il rapporto commissionato dal governo a Pierre Lescure, l’ex capo di Canal Plus, in cui si invoca la scomparsa dell’agenzia, l’attribuzione dei suoi poteri al Consiglio dell’audiovisivo (Csa) e la fine della politica di tagli alla connessione Internet, che potrebbe essere sostituita da una sistema di multe. In questo senso la notizia di oggi può essere vista come la prima azione del nuovo corso previsto da Lescure.

La fine della politica dei distacchi è stata confermata dal ministro della Cultura, Aurélie Filippetti che ha annunciato che il governo è alle prese con un decreto ad hoc pur prevedendo alcune differenze rispetto al rapporto Lescure: secondo Filippetti infatti non dovrebbe essere la Csa, ma la giustizia a gestire le penali.

Anche il ministro per l’economia digitale Fleur Pellerin appena qualche giorno fa ha sostenuto l’“impossibilità” di una sospensione delle attività online: “Oggi come oggi non è ammissibile tagliare l’accesso a Internet – ha detto nel corso di un incontro con la stampa che si è tenuto in Svezia -: sarebbe come tagliare la fornitura d’acqua”.

La disconnessione viene vista da molti osservatori come velleitaria (tener traccia dell’utente fra i vari Isp è spesso impossibile), improduttivo (molti studi affermano che chi scarica illegalmente corrisponde anche a comprare molti contenuti legali) e eccessivamente punitivo per la natura del “crimine”.

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