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Crisi call center, Boggio: “Governo passi ai fatti, ammortizzatori non bastano”

Il presidente di Asscontact riconosce “gli impegni” dell’esecutivo per trovare soluzioni alla crisi. Ma avverte: “Serve un intervento organico che risolva il problema occupazionale attraverso il sostegno allo sviluppo e una maggior competitività in Italia”

Pubblicato il 19 Apr 2016

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“Riconosciamo i continui sforzi del Governo per trovare soluzioni sul settore dei Contact Center in outsourcing ed in particolare l’impegno preso dal Viceministro Teresa Bellanova a convocare periodicamente e con cadenza bimestrale l’Osservatorio di Settore”. Lo dice Roberto Boggio, presidente di Assocontact, a valle dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico.

Valutata molto positivamente dal Presidente di Assocontact anche la proposta di costituzione di un fondo per l’innovazione e per la formazione, purché nei fatti esso costituisca veramente un opportunità a disposizione di tutti.

Per dare più stabilità, occorre poi dare il via in modo chiaro, rapido e concreto all’applicazione delle clausole sociali in caso di cambio di appalto, senza aspettare che nuove crisi si manifestino ed essere costretti ad intervenire sempre in emergenza”.

“Troppi errori sono stati commessi in passato – afferma però Boggio – Serve ora un’azione energica di riforma strutturale in questo settore, che impiega ormai stabilmente circa 80.000 addetti, con un intervento organico che risolva il problema occupazionale attraverso il sostegno allo sviluppo ed una maggior competitività in Italia, non solo utilizzando gli ammortizzatori sociali per le crisi o limitando per decreto le delocalizzazioni all’estero in alcuni paesi extra Ue. Confidiamo nella lungimiranza di un Governo che ha dimostrato di saper guardare oltre le contingenze.

Ieri, la tavolo sulle crisi dei cal center, il viceministro Bellanova ha proposto un fondo per l’innovazione per abbinare tecnologia e formazione, per arrivare alla digitalizzazione delle aziende e rendere più stabile l’occupazione.

Bellanova ha illustrato alle parti sociali l’emendamento al ddl Concorrenza con cui inasprire le sanzioni già previste contro le delocalizzazioni, in cui sono state individuate le competenze dei ministeri sulla comunicazione e sulla comminazione delle sanzioni in caso di mancata informazione al cittadino sull’ubicazione, in un paese extra Ue, del call center. Da parte del governo, intanto, prosegue il monitoraggio sui numeri, al momento ne sono stati vagliati 316 numeri.

”Stiamo cercando di dare soluzioni a un settore che ha una grande complessità”, ha spiega il viceministro per la quale “è troppo semplice dare tutta la responsabilità alle imprese committenti, dobbiamo guardare al complesso dei problemi”. Anche per questo, prosegue, “abbiamo istituito un coordinamento permanente. Dobbiamo investire nell’innovazione anche nell’ottica di ridurre gli esuberi dove sono stati dichiarati”. Quanto alle difficoltà immediate “a sostegno c’è lo strumento dei contratti di solidarietà oltre a 11 milioni per la cassa integrazione che servono a coprire per il 2017”, conclude.

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