Ha tassi di penetrazione di Internet tra i più bassi del mondo, ma
per Google è l’Africa la “terra promessa” perché il
potenziale di crescita è altissimo. La crociata di Big G è già
partita da tre anni e l’obiettivo, come scrive il Wall Street
Journal Europe, è convincere imprenditori, studenti e operatori
sanitari del continente a utilizzare le sue tecnologie di ricerca,
le sue mappe e le sue piattaforme per il mobile.
La sfida è delle più difficili: molte regioni africane hanno
accesso limitato persino alle linee elettriche e al momento solo il
4% degli utenti mondiali di Internet si trova in questo continente
(contro il 21% della Cina, per esempio). Ma forse l’ostacolo
maggiore è rappresentato dal costo del servizio Internet e mobile,
tra i più alti del mondo. In Nigeria, per esempio, la banda per
gli Internet provider costa da 3000 a 6000 dollari al mese per
megabyte, secondo gli uffici nigeriani di Google, contro i 20
dollari della Gran Bretagna.
Sono cifre che non scoraggiano Google, che ha stabilito diversi
uffici in Africa. In Nigeria già sono attivi 24 milioni di utenti
Internet e Kenya e SudAfrica seguono da vicino. “L’obiettivo è
portare online più persone”, afferma Estelle Akofio-Sowah,
country head Google in Ghana.
Google non rivela per ora quanto sta investendo in Africa né quali
siano le previsioni sul revenue. Ma ha aperto sedi in Nigeria,
Ghana, Senegal, Kenya, Uganda e SudAfrica e ha circa 40 dipendenti
che lavorano su progetti legati all’Africa. Nel continente sono
presenti alcuni piccoli Isp, ma la maggior parte dei servizi
Internet viene fornita tramite le aziende della telefonia mobile,
che forniscono data card che si inseriscono nella porta Usb del
computer.
La strategia di Google in Africa punta innanzitutto
sull’espansione di Google Maps: il colosso di Mountain View ha
messo a punto dettagliate mappe sul suo sito di 51 Paesi africani.
E poi sui cellulari Android: il governo nigeriano sta usando
telefonini con sistema operativo Android e le mappe di Google per
creare un database degli immobili di Lagos ed evitare che i
cittadini vengano frodati (come spesso accade) e indotti a comprare
case che non sono realmente in vendita. Tra le altre iniziative,
VetAid, in Tanzania e Kenya, usa i cellulari Android donati da
Google per controllare lo stato di salute del bestiame.
Non tutti i servizi lanciati da Google in Africa sono coronati dal
successo, ma la Internet company non si scoraggia. E naturalmente
non trascura gli altri progetti. Il futuro è sempre più legato
allo sviluppo della comunicazione audio-video su web: sembra
dimostrarlo l'offerta presentata dalla casa di Mountain View
(68 milioni di dollari in contanti) per la Global Ip Solutions
(sede in California, ma quotata ad Oslo), specializzata in audio
real-time e video su protocollo Ip.
“Il web si sta rapidamente evolvendo come piattaforma di sviluppo
e la comunicazione video e audio in tempo reale su Internet stanno
diventando strumenti importanti per gli utenti”, ha affermato
Rian Liebenberg, engineering director di Google. A Big G fa gola
proprio la tecnologia di Gips, più che capitalizzare sulla sua
performance finanziaria, che non è brillante: nel 2009, Gips aveva
un revenue di 12 milioni di dollari ma una perdita netta di quasi 7
milioni. Il cda di Gips ha consigliato agli azionisti di accettare
l’offerta: è dunque probabile che l’acquisizione vada in
porto.