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Cybersecurity e uso improprio dei dati, cresce la preoccupazione delle telco



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Secondo una ricerca Ey a mettere in allerta le aziende sono soprattutto l’aumento delle minacce informatiche legate all’AI e la mancanza di competenze da parte dei dipendenti, che potrebbero non saper gestire le informazioni critiche. “Servono piani di upskilling e reskilling del personale e strategie ad hoc per proteggere le infrastrutture”

Pubblicato il 24 gen 2025



broadband, banda ultralarga, tlc, connettività

Sottovalutare l’evoluzione degli scenari che ruotano intorno ai temi della privacy, della sicurezza e della fiducia rappresenta, anche nel 2025, il rischio principale per le aziende di telecomunicazioni. A dirlo è il rapporto annuale di Ey, Top 10 risks in telecommunications, secondo il quale le gli operatori devono oggi affrontare sfide sostanziali sul piano della tutela dei dati.

In particolare, per la società di consulenza i dieci rischi principali per il settore sono, in ordine di rilevanza:

1. Sottostimare l’evoluzione degli imperativi in materia di privacy, sicurezza e fiducia.

2. Gestione inadeguata dei talenti, delle competenze e della cultura.

3. Trasformazione inefficace attraverso le nuove tecnologie

4. Scarsa gestione dell’agenda della sostenibilità

5. Incapacità di sfruttare i nuovi modelli di business

6. Affidabilità e resilienza della rete inadeguate.

7. Impegno inefficace con gli ecosistemi esterni.

8. Mancata mitigazione delle interruzioni della catena del valore

9. Incapacità di adattarsi al mutevole panorama normativo e politico.

10. Modelli operativi inadeguati per massimizzare la creazione di valore

I rischi legati all’uso dell’AI e alla cybersecurity

Entrando più nel dettaglio, da una ricerca condotta da Ey in dieci mercati a livello globale è innanzitutto emerso che i clienti sono diffidenti sul ruolo che l’intelligenza artificiale può svolgere nelle interazioni con i fornitori di servizi, e due terzi di essi chiedono ai provider di connettività migliori spiegazioni sulle modalità di utilizzo. Questi timori si manifestano in un momento di maggiore sensibilità nei confronti dell’uso responsabile dell’AI all’interno delle organizzazioni. Secondo lo studio 2024 Human Risk in Cybersecurity SurvEy, il 39% dei dipendenti statunitensi, per esempio, non è sicuro di sapere come utilizzare l’AI in modo responsabile.

Per le telecomunicazioni, l’uso di sistemi basati sull’intelligenza artificiale accresce inoltre il carico di rischio per la cybersecurity. Gli operatori infatti continuano a essere esposti agli attacchi informatici: si stima che il settore sia stato preso di mira dal 57% degli attacchi Ddos (Distributed Denial of Service) complessivi nella prima metà del 2024.

“Poiché la connettività assume un ruolo sempre più centrale nella digitalizzazione industriale, le aziende di telecomunicazioni dovrebbero prestare attenzione a identificare i rischi che stanno emergendo al di fuori della loro organizzazione, sia che si tratti di catene di fornitura esistenti, di esigenze dei clienti in evoluzione o di ambienti politici e normativi più complessi”, spiega Cédric Foray, Ey Global Telecommunications Leader. “Questo vale in particolare per la sicurezza informatica, dove i vettori e le superfici di attacco si evolvono rapidamente. Anche l’impatto della GenAI sull’esperienza dei dipendenti e dei clienti richiede attenzione per mitigare i rischi negativi, mentre le telecomunicazioni dovrebbero stare attente all’evoluzione degli imperativi normativi volti a creare fiducia nell’AI”.

Talento, riqualificazione e collaborazione sono fondamentali

Secondo lo studio Ey Telco of Tomorrow, il 73% dei leader delle telco intervistati considera l’attrazione e la fidelizzazione dei talenti come l’elemento più importante della loro strategia per le persone, mentre il talento e la cultura sono al secondo posto nella top 10 dei rischi, con un aumento di un posto rispetto al terzo posto dello scorso anno. Anche la riqualificazione e una migliore collaborazione sono citate come priorità dai senior executive (rispettivamente 50% e 42%). Tuttavia, rispetto alla ridefinizione della proposta e dello scopo solo il 10% dei leader delle telco intervistati la considera un elemento critico della propria forza lavoro.

Le funzioni Hr sono sotto pressione per adattarsi in questo senso, e l’85% dei dipendenti delle telco intervistati ritiene che le risorse umane richiederanno un cambiamento importante o moderato nei prossimi cinque anni per soddisfare le esigenze strategiche dell’azienda. Sebbene gran parte delle aziende permetta di lavorare completamente da remoto (41%), molti tra i dipendenti intervistati ritengono che questo rappresenti una sfida per la collaborazione con i colleghi e per l’utilizzo della tecnologia sul posto di lavoro.

L’efficacia dei programmi di trasformazione è sotto esame

La possibile inefficacia della trasformazione attraverso le nuove tecnologie è una novità di quest’anno e si colloca al terzo posto nella classifica dei 10 rischi principali. La ricerca Ey evidenzia che l’automazione dei processi e le reti basate sul software sono attualmente considerate le tecnologie più importanti a questo proposito, ma anche che l’intelligenza artificiale è destinata a diventare il motore dominante della trasformazione negli anni a venire. Questi trend sottolineano le opportunità a portata di mano, ma la massimizzazione del valore dalla transizione alle nuove tecnologie porta con sé nuove sfide.

“Le società di telecomunicazioni devono valutare con attenzione il modo migliore per passare alla fase di implementazione delle tecnologie emergenti, soprattutto in considerazione del complesso mix di funzionalità software e hardware in gioco e della necessità di semplificare le reti e l’IT legacy”, dice Adrian Baschnonga, analista capo di Ey Global Technology, Media & Entertainment and Telecommunications. “Inoltre, le telecomunicazioni si trovano ad affrontare scelte strategiche specifiche per l’AI su questioni che vanno dalla prioritizzazione dei casi d’uso alla selezione di modelli linguistici di grandi dimensioni open-source o proprietari, oltre a decisioni relative a fornitori e partnership”.

Le organizzazioni si trovano poi di fronte a una scelta impegnativa quando si tratta di selezionare i kpi per valutare il successo dei loro programmi di trasformazione. Sebbene la fiducia nel potenziale di trasformazione dell’AI sia alta – il 79% delle telco ritiene che raddoppierà i livelli di efficienza entro cinque anni – la definizione di efficaci indicatori di performance è fondamentale per valutare i progressi della trasformazione tecnologica. Ciò è particolarmente importante se si considera che il 75% dei ceo intervistati ritiene che il peso dell’IT legacy impedisca alla loro organizzazione di innovare al passo.

L’interruzione della catena del valore: una minaccia emergente

L’incapacità di mitigare le interruzioni della catena del valore è un’altra novità di quest’anno e si colloca all’ottavo posto tra i dieci rischi principali. Mentre i fornitori di connettività consolidati e gli operatori di reti mobili virtuali sono attualmente considerati le principali fonti di disturbo della concorrenza, il 76% dei leader delle telco intervistati ritiene che gli hyperscaler saranno una fonte di disturbo tra cinque anni, mentre più di uno su quattro indica (29%) gli operatori satellitari. Sebbene anche queste entità siano partner importanti, è chiaro che i dirigenti sono consapevoli dei rischi posti da altri player nella catena del valore.

“Mentre gli operatori considerano il modo migliore per mitigare i rischi principali, devono continuare a scrutare l’orizzonte per individuare nuove minacce, avendo cura di valutare l’impatto in evoluzione dei rischi esistenti sulle loro organizzazioni”, chiosa Cédric Foray. “In prospettiva, le strategie di mitigazione efficaci si baseranno sulla comprensione delle interrelazioni tra rischi che inizialmente possono apparire autonomi, e sulla comprensione di come le azioni positive per affrontare una sfida possano contribuire a mitigarne altre”.

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