Il dividendo digitale deve essere l’occasione per tutelare il
pluralismo e la concorrenza. Ne è convinto Nicola
D’Angelo, commissario Agcom. “La destinazione dello
spettro radio, da cui tra l’altro lo Stato potrebbe ricavare
consistenti risorse economiche, però, non pare appassionare.
Eppure, senza coinvolgere il tema frequenze, il confronto sulle
Ngn rischia di rimanere monco. Non a caso in Europa la tendenza
è quella di considerare in modo complessivo tutte le piattaforme
della comunicazione elettronica assoggettando frequenze e reti di
telecomunicazione a un regime di regole unitario che favorisca la
competizione e l’accesso ai servizi”, precisa il
commissario.
In questo senso “bisogna recuperare frequenze da chi ne ha in
eccesso e riassegnarle attraverso un’asta competitiva. Il
beauty contest non basta. E la gara deve essere aperta alla
partecipazione anche di soggetti non detentori di frequenze
analogiche: è fondamentale per tutelare pluralismo e
concorrenza. L’asta, inoltre, consentirebbe un introito
significativo per le casse dello Stato”, conclude
D’Angelo.
Full story nel numero 7 del Corriere delle Comunicazioni in
uscita il 6 aprile