“Gli allarmismi relativi all’aumento dell’unbundling e
all’eliminazione del price cap sono ingiustificati”. Lo ha
detto questa mattina a Capri, in occasione del convegno Between
“La banda: tra l’uovo e la gallina”, il commissario
dell’Agcom Nicola D’Angelo in risposta alle dichiarazioni di
Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb secondo il quale
gli aumenti non sono sostenibili per gli operatori alternativi.
“Per il 2010 si prevedono gli stessi prezzi del 2009 – ha
sottolineato D’Angelo -. E la definizione dei costi deve tenere
conto dei risultati del funzionamento di Open Access. Il price cap
è stato eliminato ma non dipende dall’Italia. L’Europa ha
deciso di eliminare il mercati retail da quelli regolamentati. Ciò
però non significa che l’incumbent fa quel che vuole”. Il
Commissario ha ricordato inoltre che il documento che affronta,
“fra le altre”, le questioni dell’unbundling e del price cap,
è sottoposto a consultazione. D’Angelo ha inoltre rimarcato che
“non spetta al regolatore fare politica industriale. Le regole
sono fatte ad esclusiva garanzia della concorrenza”. Non va
sottovalutato il fatto – ha aggiunto – “che l’Italia è
l’unico Paese che non ha dividendo digitale. E i costi di questo
difetto li pagherà il consumatore finale. Non si capisce, invece,
perché questo ‘pozzo di petrolio’ non venga perforato visto il
difficile momento di finanza pubblica”.