D’Asaro Biondo: “Digitalizzare le Pmi una leva per lo sviluppo”

L’Italia digitale è una leva da considerare per rimettere in moto il Paese? E con quali misure? La parola a 15 top manager dell’Ict. Oggi è la volta di Carlo D’Asaro Biondo, Vp Southern & Eastern Europe, Middle East and Africa di Google

Pubblicato il 13 Ott 2011

Secondo lo studio “Fattore Internet. Come internet sta
trasformando l’economia italiana” di Boston Consulting Group,
realizzato ad aprile 2011 e da noi commissionato, già nel 2010 si
poteva ascrivere alla Internet Economy il 2% del Pil italiano.
Questo significa che, se Internet fosse un settore, la sua crescita
avrebbe contribuito per l’8% all’aumento del Pil del 2010.
Ancora più interessanti le prospettive per il futuro. Con una
crescita attesa tra il 13% e il 18% entro il 2015, infatti,
l’lnternet Economy potrà pesare fino al 4,3% del Pil italiano.
Per ogni euro di crescita del Pil italiano da qui al 2015, cioè,
in media 15 centesimi potranno essere riconducibili alla crescita
della Internet Economy.

Questi dati offrono, a mio parere, una risposta affermativa molto
chiara alla vostra domanda. In particolare, i dati che riguardano
le piccole imprese ci indicano inoltre una delle aree (anche se non
l’unica, certamente) sulle quali agire in modo prioritario. Le
piccole imprese che utilizzano attivamente Internet (ossia hanno un
sito e promuovono attraverso internet le proprie attività o fanno
e-commerce) crescono infatti più in fretta (+1,2% dei ricavi negli
ultimi tre anni rispetto a un -4,5% di quelle che non hanno nemmeno
un sito), esportano di più (15% di incidenza delle vendite
all’estero rispetto al 4% delle imprese offline) e assumono di
più (il 34% delle Pmi attive online ha avuto un incremento del
personale).

È evidente, quindi, che favorire l’adozione del digitale da
parte dei business tradizionali, anche e soprattutto di quelli
piccoli come l’idraulico o il parrucchiere, può rappresentare un
moltiplicatore di sviluppo per l’economia dell’intero paese, di
grande interesse soprattutto in una congiuntura economica quale
quella attuale. Se poi paragoniamo l’Italia a paesi nei quali
l’economia Internet è già più sviluppata, come per esempio la
Francia o il Regno unito, appare chiaro che più Internet cresce e
più benefici porta alla economia. In Francia, per esempio,
Internet rappresenta già un terzo della crescita del Pil e il
maggior comparto di contributo alla occupazione. Sono sicuro che
più Internet significherà sempre più crescita sostenibile per
tutti in Italia.

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