Il Cda di Nokia dà un voto di fiducia al management e dice sì ai
nuovi piani di sviluppo che prevedono di indirizzare sforzi
crescenti al cruciale segmento degli smartphone. Secondo quanto
riporta il FInancial Times, Jorma Ollila, presidente dell’azienda
finlandese, ha dichiarato che il consiglio d'amministrazione ha
concesso pieno supporto alla decisione del management di spostare
il focus di Nokia dall’hardware ai servizi mobili.
La pressione degli investitori sull’azienda guidata dal Ceo
Olli-Pekka Kallasvuo è sempre più forte: pur restando leader,
Nokia registra performance deludenti e lo scorso mese ha ridotto il
suo forecast sui profitti per il 2010. Inoltre, la società ha
rinviato il lancio di una nuova serie di smartphone, forse
impreparata a competere ad armi pari con i device avanzati di Apple
e Rim.
Per questo è venuta l’ora per Kallasvuo di rassicurare il
mercato. Il Ceo ha garantito che ci sono “solide basi” per
credere nella futura crescita di Nokia e ha promesso una nuova
generazione di telefonini high-end che “aiuteranno a colmare il
divario con la concorrenza”.
Kallasvuo riconosce che “c’è molto lavoro da fare”: Nokia
deve adattarsi a un mercato in rapida evoluzione dove i confini tra
telefono e computer sono sempre più sfumati. “Ma ci stiamo
impegnando per conquistare una solida leadership negli smartphone
di fascia alta e nei computer mobili”, ha detto. “E’
fondamentale migliorare la customer experience sia dei nostri
device che dei nostri servizi”.
Nokia controlla la quota più ampia del mercato complessivo degli
smartphone, ma perde rapidamente terreno rispetto a iPhone,
BlackBerry e ai nuovi device basati su Android, il software di
Google, sui segmenti più alti del mercato, che garantiscono i
margini più interessanti. Il prezzo medio di vendita degli
smartphone Nokia è sceso a 155 euro nel primo trimestre 2010 da
190 euro di un anno prima, contro i 600 dollari di media di un
Apple iPhone. Un dato che aiuta a spiegare perché il gruppo abbia
ridotto le sue previsioni per i margini operativi della divisione
handset quest’anno all’11-13%, contro il 12-14% preventivato in
precedenza.