Dalla Ue 5 mln per finanziare la Via della Seta “digitale”

La Commissione europea sostiene Caren, la rete per la ricerca e l’istruzione che collega i Paesi dell’Asia centrale: agli studenti e ai ricercatori connessioni Internet ad alta velocità. Il commissario per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes: “Impegno contro il digitale divide”

Pubblicato il 22 Set 2010

La Via della Seta diventa una “autostrada digitale” della
ricerca. Grazie ad una sovvenzione della Commissione europea pari a
5 milioni di euro, a favore della Rete per la ricerca e
l'istruzione in Asia centrale (Caren), i ricercatori, i
professori universitari e gli studenti della regione potranno
accedere a connessioni Internet di elevata capacità che daranno
loro un'opportunità senza pari di svolgere un ruolo di primo
piano sulla scena della ricerca internazionale. Quando anche il
Kazakhstan e l'Uzbekistan si saranno uniti alla rete, Caren
connetterà oltre mezzo milione di utenti di oltre 500 università
e centri di ricerca.

"Caren è la risposta strategica della Commissione a una
notevole lacuna dell'infrastruttura complessiva europea per la
ricerca mondiale spiega Neelie Kroes, vicepresidente della
Commissione europea e responsabile per l'agenda del digitale -.
La rete fornisce connessioni con l'Asia centrale di elevata
capacità ma convenienti e riduce il cosiddetto divario digitale,
contribuendo alla modernizzazione e allo sviluppo della ricerca e
dell'istruzione nella regione”.

La rete per la ricerca e l'istruzione in Asia centrale permette
a circa un milione di ricercatori della regione di accedere alle
grandi banche dati e alle enormi capacità di trattamento dei dati
necessarie per la ricerca di punta, che andrà a diretto beneficio
della regione. Per esempio, in una zona particolarmente soggetta a
terremoti, all'intersezione della placca tettonica indiana e di
quella eurasiatica, la connessione Caren ad alta velocità
consentirà agli scienziati di accedere ai dati dalle stazioni di
controllo sismico e di scambiarsi informazioni in tempo reale. In
tal modo, migliorerà la valutazione dei rischi e diventerà più
efficace la gestione del rischio di catastrofi, per esempio grazie
al collegamento tra i ricercatori dell'Istituto centro-asiatico
per le geoscienze applicate (Caiag) nel Kirghizistan e i colleghi
del Centro di ricerca tedesco per le geoscienze (Gfz).

"Questo progetto agevolerà e migliorerà il lavoro di oltre
500 000 ricercatori dell'Asia centrale – commenta Andris
Piebalgs, commissario europeo per lo Sviluppo Il sostegno
all'istruzione superiore e alle connessioni Internet
costituisce un investimento per un futuro migliore dei centri di
innovazione dell'Asia centrale. Sono certo che l'aiuto UE
avrà un forte impatto sulla crescita economica di tali
paesi".
Numerosi altri settori beneficeranno dell'incremento della
capacità Internet, tra cui le iniziative di telemedicina del
Tagikistan, la progettata cooperazione nell'ambito della
ricerca tessile tra il London College of Fashion e gli istituti
partner di Tashkent, la collaborazione in materia di controllo
ambientale del bacino di Issyk-Kul tra l'Istituto kirghiso di
Fisica e gli istituti partner in Germania e negli Usa. Sono già in
corso svariati progetti di insegnamento a distanza come la
collaborazione in Turkmenistan con il Politecnico di Amburgo e
l'Università autonoma di Barcellona. Il varo della rete oggi
è accompagnato da una serie di presentazioni su iniziative
congiunte tra l'Europa e l'Asia Centrale che sottolineano
il potenziale di Caren ai fini del miglioramento della
collaborazione.

Grazie all'interconnessione con la sua controparte paneuropea
Géant, Caren non solo fornisce connessioni ad alta velocità tra
gli scienziati della regione, ma è in grado anche di collegarli
alla comunità scientifica e accademica mondiale. I ricercatori
possono navigare attraverso biblioteche digitali, accedere a banche
dati geograficamente ripartite, condividere strumenti scientifici
remoti e scambiare, in maniera facile e sicura, enormi quantitativi
di dati in tutto il mondo.

Caren, che è cofinanziata dall'Ufficio di cooperazione
EuropeAid della Commissione europea, riceve l'80% (5 milioni)
del suo bilancio di 6,25 milioni di euro dalla Commissione europea,
mentre la parte rimanente delle risorse è fornita dai paesi
beneficiari sulla base di una ripartizione dei costi. Il progetto
è gestito da Dante, un'organizzazione per le reti di ricerca
insieme con le reti nazionali per la ricerca e dell'istruzione
(Nren) dei paesi partecipanti.

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