Il settore delle telecomunicazioni e dell’Ict si trova di fronte a una sfida senza precedenti: l’esplosione dell’Intelligenza Artificiale (AI) sta spingendo la domanda energetica dei data center verso livelli mai visti prima. Secondo un recente rapporto dell’International Energy Agency (Iea), entro il 2030 i data center globali consumeranno circa 945 terawattora (TWh) di elettricità, più del consumo annuale attuale del Giappone.
L’AI, con le sue applicazioni sempre più diffuse, richiede una potenza di calcolo elevata e continua, alimentando la crescita esponenziale dei data center. Negli Stati Uniti, si prevede che i data center rappresenteranno quasi la metà dell’aumento della domanda elettrica entro il 2030. In Giappone, più della metà, e in Malesia fino a un quinto. Attualmente, circa il 30% dell’energia utilizzata dai data center proviene dal carbone, mentre il 27% da fonti rinnovabili come solare, eolico e idroelettrico. Con una crescita prevista delle rinnovabili del 22% annuo fino al 2030, queste potrebbero coprire quasi il 50% della domanda aggiuntiva.
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L’idrogeno verde: una soluzione promettente
Per affrontare questa crescente domanda energetica in modo sostenibile, l’industria sta esplorando l’uso dell’idrogeno verde come fonte di energia per i data center. L’idrogeno, prodotto attraverso l’elettrolisi dell’acqua utilizzando energia rinnovabile, offre una soluzione a zero emissioni per alimentare i data center, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.
Un esempio significativo è il progetto di Modern Hydrogen e Mesa Solutions, che hanno annunciato una partnership per fornire soluzioni energetiche a idrogeno per i data center. Questa collaborazione mira a utilizzare generatori che funzionano al 100% con idrogeno, offrendo un’alternativa pulita e affidabile all’energia tradizionale. Anche Microsoft ha sperimentato l’uso di celle a combustibile a idrogeno per alimentare un data center per 48 ore, dimostrando la fattibilità di questa tecnologia come fonte di energia di backup sostenibile.
Innovazioni nella produzione di idrogeno verde
La produzione di idrogeno verde sta beneficiando di innovazioni tecnologiche che ne riducono i costi e migliorano l’efficienza. Un team guidato dalla Cornell University ha sviluppato un prototipo che produce idrogeno utilizzando acqua di mare e luce solare, generando anche acqua potabile come sottoprodotto. Questo dispositivo potrebbe ridurre il costo dell’idrogeno verde a 1 dollaro per chilogrammo entro 15 anni.
Queste innovazioni sono cruciali per rendere l’idrogeno una fonte di energia competitiva e sostenibile per i data center, contribuendo a soddisfare la crescente domanda energetica senza compromettere gli obiettivi climatici.
Implicazioni per il settore delle telecomunicazioni
Per il comparto delle telecomunicazioni, l’adozione dell’idrogeno verde rappresenta un’opportunità strategica per ridurre l’impatto ambientale e garantire una fornitura energetica stabile e sostenibile. Con l’aumento esponenziale della domanda di dati e l’espansione delle reti 5G, l’integrazione di soluzioni energetiche a idrogeno nei data center può contribuire a costruire un’infrastruttura più resiliente e rispettosa dell’ambiente. Inoltre, l’adozione dell’idrogeno verde può favorire l’innovazione e la competitività nel settore, attirando investimenti e promuovendo lo sviluppo di nuove tecnologie e competenze. Per le aziende del settore telco, investire in soluzioni energetiche sostenibili non è solo una scelta etica, ma anche una mossa strategica per affrontare le sfide future e cogliere le opportunità emergenti.