In una missiva inviata al commissario della Giustizia, Viviane Reding, il presidente di Etno plaude all’impegno di Bruxelles sulla revisione della normativa ma lancia l’allarme: "L’obbligo sul consenso preventivo potrebbe ostacolare lo sviluppo di servizi cloud based"Mercoledì 18 la Commissione europea annuncerà le nuove regole sulla tutela dei dati personali, che andranno a modificare direttiva sulla privacy del 1995. In vista dell’annuncio, Luigi Gambardella, presidente dell’Etno, ha inviato una missiva al commissario alla Giustizia, Viviane Reding per esprimere soddisfazione sull’operato di Bruxelles sul tema della protezione dei dati nell’era di Internet.
“La revisione – scrive Gambardella – è un’opportunità unica per sviluppare regole sulla protezione dei dati che siano tecnologicamente neutrali, a prova di futuro e flessibili da permettere lo sviluppo di nuovi servizi”.
L’Etno ha inoltre sottolineato gli aspetti chiave per le telco europee. “Nell’era del cloud computing, plaudiamo all’impegno di voler rendere l’Europa più ‘cloud-friendly’ e ‘cloud-active’ – spiega Gambardella, puntualizzando però che “la semplice estensione degli obblighi del controllore sulle attività degli elaboratori di dati minerebbe lo sviluppo servizi cloud based, soprattutto da parte delle Pmi”.
Secondo Gambardella, i ruoli di controllore ed elaboratore dovrebbero essere semplificati e differenziati.
Nella lettera si sottolina inoltre la necessità di evitare nuovi obblighi amministrativi sui fornitori di servizi cloud – che nella maggior parte dei casi sono gli “elaboratori” di dati – perché si produrebbe un effetto negativo sul successo della "nuvola" in Europa.
“Data l’importanza della dimensione economica della protezione dei dati – puntualizza Gambardeklla – le nuove norme proposte non devono soffocare l’innovazione”. Gambardella si riferisce, in particolare, alle regole sul consenso degli utenti all’uso delle loro informazioni. Secondo l’Etno tali norme devono essere consumer-friendly e applicabili al mondo online, “ma crediamo anche – sottolinea Gambardella – che il consenso esplicito possa ostacolare lo sviluppo di servizi innovativi”.
Più efficaci del consenso sarebbero invece l’applicazioni di principi quali la trasparenza, l’informazione, il controllo e la responsabilità. Principi che – a detta di Etno – “tutelerebbe meglio i consumatori online senza compromettere l’innovazione”.
In conclusione, Gambardella chiede l’eliminazione di “sovrapposizioni” o “contraddizioni” tra il futuro regolamento sulla protezione dei dati e l’attuale direttiva ePrivacy, in modo da “raggiungere la neutralità della tecnologia del settore e una user experience coerente”. “Il futuro regolamento – conclude – dovrebbe revocare le disposizioni della direttiva ePrivacy”.
Le proposte della Commissione imporranno un insieme unico di standard che si applicherà per la prima volta a tutti i 27 paesi, sovrapponendosi alle leggi nazionali spesso divergenti.