L’intelligence americana finisce ancora nella bufera. Secondo il Der Spiegel , attraverso la National Security Agency (Nsa) gli Stati Uniti “avrebbero spiato anche le Nazioni Unite”. La notizia riportata dal settimanale tedesco si basa su alcuni documenti riservati trafugati da Edward Snowden quando lavorava come tecnico per l’Agenzia americana.
Una nuova situazione spinosa per Washington che, dopo l’inchiesta pubblicata sempre dallo Spiegel lo scorso giugno, aveva dovuto difendersi dalle accuse di intercettazioni ai danni dell’Unione Europea. Secondo Der Spiegel, la Nsa “avrebbe infiltrato il sistema di videoconferenza delle Nazioni Unite” circa un anno fa. Da allora, l’archivio delle intercettazioni del Palazzo di Vetro sarebbe passato da poche decine di telefonate a “oltre 450”.
La Nsa, stavolta secondo il Guardian, “avrebbe pagato milioni di dollari ai giganti di Internet” per coprire i costi del programma Prism, che raccoglieva dati sensibili dei cittadini americani attraverso l’intercettazione delle mail, delle parole digitate sui motori di ricerca e dei profili di alcuni social network”. L’Agenzia ha replicato alle accuse, assicurando che “nessuno ha spiato le mail dei cittadini statunitensi”, ma è stata smentita dai suoi stessi analisti, che “avrebbero ignorato i limiti della raccolta dei dati informatici”.