PRIVACY

Datagate, telefoni e web controllati anche in Canada

Il ministro della Difesa Peter MacKay ammette il monitoraggio da parte dell’intelligence di alcune comunicazioni internazionali in ottica antiterroristica. Ma precisa: “Il controllo non riguarda i cittadini canadesi”

Pubblicato il 11 Giu 2013

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Il Datagate scoppiato negli Usa si allarga a macchia d’olio anche in Canada. Il ministro canadese della Difesa, Peter MacKay, ha confermato di aver autorizzato l’intelligence del suo paese a monitorare alcune telecomunicazioni internazionali e a controllare dati delle comunicazioni telefoniche e su Internet, alla ricerca di relazioni e contenuti sospetti. Il ministro della Difesa ha detto che i controlli “non riguardano in alcun modo i cittadini canadesi” ma toccano soltanto gli stranieri, in ottica di prevenzione di possibili minacce terroristiche. Il programma è stato approvato nel 2011 e riguarda il controllo di dati e chiamate telefoniche.

“Il Canada non spia i suoi concittadini – rassicura il ministro MacKay – c’è una legge che vieta espressamente di il controllo della loro vita privata”.

Il Garante della Privacy canadese ha fatto sapere che verificherà con attenzione se il controllo dei dati nell’ambito del programma statunitense Prism abbia implicazioni per i cittadini del canadesi.

La conferma giunge dopo che, sull’onda della scoperta del sistema di sorveglianza americano Prism, il quotidiano canadese Globe and Mail ha riferito che nel 2011 McCay ha dato l’autorizzazione ai servizi del Communications Security Establishment Canada (Cse) per la raccolta e lesame di metadati come gli indirizzi Ip delle comunicazioni via Internet, i numeri di telefono, la frequenza e la durata delle chiamate telefoniche.

Il programma, avviato nel 2005, era stato cancellato nel 2008, ma è stato riavviato nel 2011. “Il Cse lavora per mantenere la sicurezza dei canadesi e lo fa sapendo che vi è una stretta legislazione a protezione della privacy” – ha detto Paloma Aguilar, portavoce del ministro, aggiungendo che a questo fine vengono effettuati controlli annuali che non hanno riscontrato violazioni. Il Canada condivide le informazioni d’intelligence con Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda attraverso la rete Five Eyes.

Il Garante della Privacy canadese ha fatto sapere che verificherà con attenzione se il controllo dei dati nell’ambito del programma statunitense Prism abbia implicazioni per i cittadini del canadesi.

Oggi anche il Garante italiano alla Privacy Antonello Soro e il presidente della Camera Laura Boldrini hanno espresso preoccupazione per il caso Prism, che ha gettato il presidente Obama nella bufera.

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