Datalogic ha presentato il piano industriale al 2012, mettendo nero
su bianco importanti novità: il budget prevede ricavi tra 420-430
milioni e un ebitda tra 60 e 65 milioni, mentre i buoni risultati
del 2010 dovrebbero garantire la distribuzione del dividendo con un
pay-out nell’ordine del 28-30%. Inoltre, sono a disposizione 100
milioni di euro per nuove acquisizioni, di cui la prima, secondo
Milano Finanza, è in dirittura di arrivo.
La leader nei sistemi di tecnologia Rfid e codici a barre ha
registrato nel 2009 ricavi di 312 milioni e il target per il 2012
è rappresentato da un tasso di crescita medio annuo delle revenues
dell'11%. Il cda, che ha approvato ieri il piano industriale
2010-2012, si attende anche un ebitda margin tra il 14% e il 15%.
Il roe dovrebbe raggiungere il 18-20% con un miglioramento
dell’indebitamento finanziario netto dai 100 milioni del 2009 ai
25-35 del 2012.
Il piano industriale si basa sul rafforzamento competitivo nei
mercati di riferimento, sullo sviluppo nei Paesi emergenti e su un
forte miglioramento della produttività: “Datalogic si
focalizzerà sulla crescita in Paesi fino ad oggi solo
marginali”, spiega l’Ad Mauro Sacchetto. “Questo sarà
possibile grazie ai continui investimenti nelle tecnologie
innovative, che ci permetteranno di mettere un piede nei mercati a
più alto valore”.
Quanto ai 100 milioni che saranno investiti nella crescita esterna,
il direttore finanziario Marco Rondelli precisa: “Le acquisizioni
potrebbero essere più di una anche se non intendiamo utilizzare
una leva superiore a 3,5 volte l’ebitda. In caso di operazioni
davvero strategiche che richiedessero di superare questa leva,
potremmo valutare l’opzione di un aumento del capitale”. La
prima operazione sarebbe già in dirittura d’arrivo e avrebbe
come target un gruppo europeo, probabilmente tedesco.
Dopo il completamento del piano di ristrutturazione dell’anno
scorso, Datalogic sembra godere di un posizionamento competitivo
più forte rispetto al periodo anteriore alla crisi. “Questo si
riflette sia sulla quota di mercato, che ha visto una decisa
espansione, sia sui margini”, spiegano gli analisti di Intermonte
sentiti da MF, che sottolineano anche i risultati incoraggianti
ottenuti nei mercati emergenti.