SMART CITY

De Tommaso (Skylogic): “Troviamo spazio per il satellite”

L’ad dell’azienda accende i riflettori sul ruolo delle piattaforme spaziali per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale: “Città intelligenti importante volano economico per le aree marginali”

Pubblicato il 19 Mar 2012

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"Il satellite può essere il cavallo di Troia per portare servizi innovativi anche in quei Comuni non raggiunti dall’Adsl ma che puntano a diventare smart cities" Achille De Tommaso amministratore delegato di Skylogic spiega come dallo spazio possa provenire linfa preziosa per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda digitale.
Si parla poco di satellite e smart city. A suo avviso perché?
Perché finora le piattaforme satellitari sono state considerate solo “sostitute” delle reti terrestri non in grado di assicurare adeguati livelli di servizio. Ma ora questa percezione sta cambiando per merito dell’utilizzo di tecnologie di altissima qualità che mettono i servizi via satellite alla pari dei terrestri da sfruttare anche nelle zone che non soffrono il digital divide.
Nelle aree svantaggiate, che storicamente sono il vostro core business, cosa significa costruire una città intelligente?
Significa mettere a disposizione dei cittadini servizi innovativi a valore aggiunto, abbattendo il digital divide infrastrutturale ma – e questo è l’aspetto più interessante – soprattutto contribuire a realizzare un ecosistema intorno a zone dove le aziende non sono incentivate a investire perché non esiste un contesto economico adatto a soddisfare le loro esigenze. Le smart cities nate dallo Spazio potrebbero dare un grande impulso alle piccole città, ringiovanire le aree dove le persone emigrano per mancanza di prospettive. Il tutto con ricadute importanti su tutto il sistema Paese.
Lei ha detto che la tecnologia satellitare ha raggiunto livelli di efficienza e qualità tali da metterla allo stesso livello delle reti di terra. Ci spiega come è possibile?
La risposta alla sua domanda sta tutta nella capacità del satellite di ultima generazione targato Eutelsat. Ka-Sat, la prima piattaforma al mondo attivo in banda Ka, permette l’accesso a Internet anche nelle aree trascurate da fibra ottica, Adsl, WiMax, Wi-Fi e reti mobili che in Italia è pari al 35% delle zone rurali. La quantità di banda fornita da Ka-Sat associata al sistema di rete di nuova generazione, permetterà di portare la capacità operativa dei satelliti a livelli d’efficienza e di risorse mai raggiunti, con un traffico totale superiore ai 70 Gigabit al secondo. La capacità resa disponibile da questa nuova infrastruttura creata tra il satellite e le stazioni d’accesso associate, segna una svolta importante nella fornitura di servizi di accesso Ip via satellite, permettendo di aumentare a oltre un milione il numero di utenze che potranno essere servite a velocità paragonabili alla Adsl 2. La potenza di questo satellite è pari a quella di 35 satelliti di tipo convenzionale e, con la stessa antenna, permetterà di ricevere sia internet sia la tv. Ka-Sat permetterà di coprire tutta l’Europa con dieci collegate fra loro da un’autostrada di fibre ottiche.
Come si inquadra il servizio di banda larga via satellite Tooway in questo scenario?
Utilizzando la potenza di Ka-Sat, la nuova generazione di servizi Tooway consente agli utenti di navigare con velocità di download fino a 10 Mbps e in upload fino a 4 Mbps. soddisfacendo le più diffuse ed esigenti richieste del mercato: dalla navigazione Web, al downloading della musica allo streaming video. In Europa ci sono almeno 13 milioni di abitazioni fuori dalla portata dell’Adsl e oltre 17 milioni di utenti che navigano a velocità inferiori a 2 Mbps. Tooway è indispensabile per raggiungere l’obiettivo strategico della Commissione Europea che mira a rendere disponibile a tutti i cittadini del Vecchio Continente una rete ultraveloce entro il 2020 per l’accesso universale a Internet.

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