Il 2019 di Deutsche Telekom si chiude con risultati superiori alle aspettative e ora il colosso tedesco delle telecomunicazioni prevede un 2020 ancora più brillante. I ricavi annuali sono cresciuti del 6,4% a 80,5 miliardi di euro, e l’Ebitda adjusted dopo i costi di lease è migliorato del 7,2% a 24,7 miliardi di euro, trainato dalla crescita della divisione americana T-Mobile US. L’utile netto adjusted segna un +8,9% a 4,9 miliardi di euro, mentre il flusso di cassa libero è cresciuto del 15,9% a 7 miliardi di euro.
Per il 2020, Deutsche Telekom (DT) prevede un incremento dei ricavi e Ebitda adjusted a 25,5 miliardi di euro, un aumento di circa il 3% che include 13,9 miliardi generati fuori dagli Stati Uniti. Tutte le aree di attività contribuiranno alla crescita, secondo la guidance della telco tedesca, così come già nel 2019. La stima per il flusso di cassa libero nel 2020 è di 8 miliardi di euro.
Spinta su 5G e fibra
Nel 2019 anche il cash capex (le spese in conto capitale senza ricorrere al debito), prima degli investimenti sullo spettro, è superiore al previsto a 13,1 miliardi di euro (+7,6% rispetto al 2018). L’incremento si deve all’accelerazione nella costruzione delle reti 5G negli Usa, ha indicato Deutsche Telekom. La spesa nel 2020 dovrebbe scendere lievemente a 13 miliardi, con gli investimenti negli Stati Uniti stabili a 7,8 miliardi.
In Europa DT ha visto crescere a 3,3 milioni le abitazioni collegate alla fibra ottica, ha completato la sua rete Fttc in Germania e collegato 28 milioni di edifici col supervectoring fino a 250 Mbps. La migrazione all-Ip è stata completata sul mercato consumer tedesco e dovrebbe essere chiusa anche per il segmento B2B alle fine del 2020. Nel resto d’Europa, il 91% delle linee sono state spostate su Ip.
In termini di clienti, DT ha chiuso il 2019 con 9,6 milioni di abbonati Magenta Eins (programma fedeltà per chi usa sia i servizi fissi che mobili), un incremento di 2 milioni dal 2018. Gli abbonati mobili (postpaid) sono cresciuti in Europa di 2,4 milioni anno su anno a 58 milioni totali; la filiale Usa ha acquistato 6,4 milioni di nuovi clienti per un totale di 86 milioni.
I dati trimestrali
Nel quarto trimestre del 2019 la crescita di DT si è rafforzata, con i ricavi in aumento del 5,4% a 21,4 miliardi di euro e Ebidta adjusted a 6 miliardi (+8,2%). La crescita delle revenue è dell’1% in Germania, del 3% nel resto d’Euripa, del 7,7% negli Usa e dello 0,2% per la divisione Systems Solutions. Su base organica, l’Ebitda adjusted dopo le spese di lease è salito del 16,8% per Systems Solutions, del 4,7% negli Usa, del 3,1% in Europa e del 2,4% in Germania.
Nonostante i risultati positivi, DT ha confermato la riduzione del dividendo, che scende a 0,60 euro per azione contro 0,70 euro nel 2018.
Braccio di ferro sull’operazione TMobile-Sprint
Negli Stati Uniti la filiale T-Mobile di Deutsche Telekom è nel processo di acquisire l’operatore mobile Sprint. Secondo il Financial Times, DT sta cercando di rinegoziare il prezzo del deal a causa del deterioramento della performance di Sprint e del prezzo delle azioni rispetto a due anni fa, quando si era raggiunto il primo accordo.
La fusione vale per ora 26,5 miliardi di dollari e punta a dar vita al terzo più grande operatore mobile negli Stati Uniti e a ridare slancio alla competizione nel settore wireless e nella corsa alle reti di nuova generazione 5G. Il via libera all’operazione è arrivato da poco, perché le due telco hanno dovuto superare una serie di ostacoli regolatori e azioni legali. La scorsa settimana il giudice distrettuale Victor Marrero ha respinto il ricorso di un gruppo di Stati, inclusi la California e New York, secondo cui l’accordo avrebbe violato le leggi antitrust e fatto aumentare i prezzi.
I nuovi negoziati sul valore di Sprint potrebbero ritardare ulteriormente la chiusura: l’azionista di controllo dell’operatore mobile, Softbank, si oppone infatti a qualsiasi cambiamento di prezzo. Stando a quanto riportato dal Financial Times, che cita tre persone vicine a Deutsche Telekom, sono state proprio le osservazioni del giudice Marrero sulle difficoltà di Sprint a rafforzare la volontà di DT di ottenere una cifra più bassa per l’acquisizione.
Da quando è stato annunciato l’accordo, l’Ebitda di Sprint è rimasto sostanzialmente piatto, mentre il risultato di T-Mobile è cresciuto di circa un quinto. Il prezzo delle azioni di Sprint rimane con uno sconto di circa il 12% sul valore concordato due anni fa.