Utili e vendite in calo per Deutsche Telekom, le cui aree in
sofferenza continuano ad essere quelle esterne al mercato
domestico: a pesare sui conti sono infatti l'elevata
esposizione in Grecia con il possesso del 30% della Hellenic
Telecommunications Organization (Ote), che ha clienti anche in
Romania e Bulgaria, Paesi dove ancora morde la crisi, nonché le
performance poco incoraggianti di T-Mobile Usa, poi ceduta, a
marzo, a At&t.
L'operatore telefonico tedesco ha chiuso il primo trimestre
2011 con un Ebitda adjusted pari a 4,48 miliardi di euro, in
flessione del 5% rispetto allo stesso periodo di un anno
fa: "L’andamento incoraggiante di T-Systems e Telekom
Deutschland non è riuscito a contrastare il calo dell’Ebitda in
Usa e Europa, dove Dt ancora soffre la concorrenza, l’intervento
regolatorio e il carico fiscale", spiega la società.
L’utile netto crolla del 43,3% a 480 milioni, ben al di sotto
delle previsioni degli analisti (mentre l’utile netto adjusted è
di 701 milioni e in calo del 27,3%). Il flusso di cassa libero è
diminuito del 26,3% a 1,1 miliardi di euro.
Ancora, nel primo trimestre 2011 il fatturato scivola del 7,7% a
14,6 miliardi di euro. Il calo delle vendite è dovuto
principalmente al deconsolidamento della filiale britannica di
telefonia mobile, joint venture con la francese Orange dal 1 aprile
2010. Senza questa eccezione, le vendite sarebbero diminuite del
3%, ha precisato Deutsche Telekom.
Molto meglio gli affari di Dt in Germania, dove l'Ebitda è
migliorato del 3,7%.
Un dato incoraggiante che, nonostante le
difficoltà, porta il colosso tedesco a confermare l'outlook
per il 2011, per il quale si attende un Ebitda adjusted di 19,1
miliardi di euro, che comprende il contributo di T‑Mobile Usa di
5,5 miliardi di dollari. Il flusso di cassa libero dovrebbe
arrivare quest’anno ad almeno 6,5 miliardi di euro, non inclusi i
400 milioni necessari per sistemare la disputa sulla proprietà di
Ptc in Polonia.
L’ottimismo di Deutsche Telekom deriva anche dal fatto che
l’azienda conta su importanti aree di crescita: per esempio, le
entrate nell’area del mobile Internet sono salite del 28% anno su
anno a 1,2 miliardi di euro. La telco tedesca resta impegnata nel
suo obiettivo di generare entro il 2015 circa metà delle sue
revenues proprio da business ad alto potenziale come questi. Ma in
un commento pubblicato oggi il Wall Street Jouornal sottolinea che
la trimestrale di Deutsche Telekom non fa che confermare che per
gli operatori mobili "i dati sono la nuova voce ma non
generano le stesse entrate". I dati, grazie a smartphone e
tablet, sono cioè il segmento di business in cui le revenues
crescono più velocemente, ma la vendita di questi servizi è molto
meno profittevole della vendita di servizi voce, anche perché alla
base dell’offerta dati ci sono costi in attrezzature e reti molti
più consistenti. Un bel dilemma, e non solo per Deutsche Telekom.