L’INTERVENTO

Di Labio, Kpmg: “L’AI ridefinirà i confini di innovazione e competitività delle telco”



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E il settore è destinato ad assumere un ruolo centrale nella trasformazione digitale globale. Ma sarà fondamentale la collaborazione con startup e hyperscaler e la capacità di competere con player sempre più grandi. Appuntamento a Telco per l’Italia il 26 giugno

Pubblicato il 10 giu 2024

Davide Di Labio

Associate Partner Tmt Sector Principal Kpmg



Evoto
Evoto

Il settore delle telecomunicazioni sta registrando una crescita vertiginosa degli investimenti in intelligenza artificiale (AI), focalizzandosi sempre più su soluzioni di ottimizzazione della rete e di Generative AI, con l’obiettivo di migliorare la customer experience e la produttività.

In forte aumento i budget per l’AI

Recenti studi sullo stato dell’AI nelle telco hanno rilevato che oltre il 50% delle aziende intervistate ha investito più di 1 milione di euro nel 2023 e che il 66% prevede un aumento del budget dedicato all’AI quest’anno. Tuttavia, solo il 14% delle imprese si sente preparato, mentre il 32% teme di rimanere indietro rispetto ai concorrenti.

Le partnership per la fase di sperimentazione e adattamento

Questo periodo di transizione, caratterizzato dalla necessità di collaborare con un ecosistema sempre più ampio, riflette una tendenza verso lo sviluppo ibrido delle soluzioni AI. Molte telco preferiscono infatti il co-sviluppo con partner esterni o l’adozione di strumenti open source, testimoniando una fase di sperimentazione e adattamento.

I tre asset dello sviluppo

Il futuro dell’AI sarà guidato da tre innovazioni principali, e ci si aspetta un’amplificazione maggiore sulle Telco vista la centralità occupata dal settore nella trasformazione digitale: il “contesto esteso”, gli “agenti intelligenti” e la tecnologia “text-to-action”.

Il contesto esteso permetterà ai sistemi AI di elaborare e mantenere informazioni su vasta scala, facilitando la risoluzione di problemi complessi.

Gli agenti intelligenti, modelli di linguaggio che apprendono continuamente, saranno in grado di formulare e testare ipotesi per risolvere specifici problemi. In futuro si prevedono milioni di questi agenti che collaborano e condividono informazioni, come una “GitHub degli agenti”, per affrontare qualsiasi tipo di sfida (ad esempio, l’“Agente AI” di un operatore collabora con quelli di altri operatori per risolvere problemi complessi in tempo reale).

La tecnologia text-to-action infine consentirà agli utenti di generare applicazioni e soluzioni semplicemente descrivendo le loro esigenze, rivoluzionando il modo in cui le soluzioni vengono sviluppate (uno scenario in cui le soluzioni AI si generano con un semplice comando vocale o testuale, trasformando idee in realtà con la stessa facilità con cui si invia un messaggio).

Lo studio Kpmg sulle 23 principali telco

Un recente studio di Kpmg Italia ha analizzato 23 tra le maggiori telco internazionali per fatturato, raccogliendo circa 150 casi di “uso interno” di AI e oltre 90 servizi AI offerti dalle telco ad altre industrie, per comprendere le strategie adottate per l’integrazione dell’AI. Il quadro che emerge è variegato: il 13% delle aziende è classificabile come “AI Leader”, ovvero telco che utilizzano in modo pervasivo l’AI al loro interno per migliorare produttività, rete e customer experience, e che offrono inoltre soluzioni avanzate anche ad altre industrie (B2B). Il 17% è in fase esplorativa (“explorer”), adottando modelli collaborativi misti ed approcci eterogenei. Il 22% rientra nella categoria “Innovation Catalyst”: sono pionieri delle soluzioni AI che collaborano intensamente con l’ecosistema esterno su progetti all’avanguardia ed iniziative molto verticali, dando meno priorità all’adozione su larga scala in tutte le aree dell’organizzazione. Un altro 22% rientra nella categoria “AI Organization”, integrando l’AI a tutti i livelli dell’organizzazione per mantenere la competitività, occupando una posizione che, per alcuni, potrebbe rivelarsi effimera col passare del tempo. Il 26% è rappresentato da “Telco Ecosystem Builder”, che operano come costruttori di ecosistemi multi-partner, spesso in alleanze multi-geo (per esempio Llm Telco-specific cross-industry).

Geograficamente, gli Stati Uniti si distinguono per un approccio molto innovativo, l’Europa per un atteggiamento esplorativo, mentre l’Asia sta puntando sempre più a consolidarsi come punto di riferimento dell’AI.

L’ottimizzazione delle reti in pole position

Le iniziative AI degli operatori analizzati vedono una predominanza dell’ottimizzazione delle reti (oltre il 44%), seguita dalla gestione cliente (34%) e dalla produttività (22%). Per quanto riguarda infine l’AI generativa, il trend conferma il focus su produttività e customer experience e minore diffusione, ad oggi, di ‘use case’ di rete.

I fattori decisivi per la centralità dell’AI nelle Tlc

Guardando al futuro, i fattori decisivi per la centralità dell’AI nel settore delle telecomunicazioni saranno il livello di collaborazione tra operatori telco e con l’ecosistema di startup AI e ‘hyperscalers’, il grado di pervasività dell’AI all’interno delle organizzazioni (con focus su rete, produttività o marketing), il ruolo di ‘enabler’ per altre industrie, gli investimenti e la capacità di competere contro gli ingenti capitali di player più grandi, e il livello di regolamentazione. In particolare, l’AI Act in Europa potrebbe sia limitare la flessibilità di collaborazione e innovazione, sia rappresentare un’opportunità per chi saprà allinearsi agli standard di sicurezza, etici e di conformità, affermandosi come player affidabile e di riferimento.

L’era dell’AI nelle telecomunicazioni è solo all’inizio, ma promette di ridefinire i confini dell’innovazione e della competitività, consolidando il settore come un pilastro centrale nella trasformazione digitale globale.

Telco per l’Italia il 26 giugno a Roma

Davide Di Labio, Associate Partner Tmt Sector Principal di Kpmg, sarà fra i protagonisti di Telco per l’Italia il 26 giugno a Roma. Clicca qui per agenda e iscrizione

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