Il mondo digitale, quello dell’economia “telco-based”, sta vivendo un paradosso. Mentre il settore telecomunicazioni negli ultimi anni ha perso, negli ultimi 5 anni, circa 11 miliardi, quindi un quarto del proprio valore, le attività abilitate da questo settore, e quindi l’economia digitale nel suo complesso, vive una crescita sostenuta. Lo ha sottolineato Andrea Rangone, coordinatore degli osservatori digital innovation del Politecnico di Milano, intervenuto in apertura di Telco per L’Italia.
Snocciolando i dati a sostegno del proprio ragionamento, che vede il fenomeno particolarmente accentuato in Italia rispetto al resto d’Europa e in alcuni casi in controtendenza rispetto ad esempio agli Usa, Rangone ha evidenziato come a fronte della performance negativa del settore tlc, la digital economy invece cresca in tutte le sue componenti. Stabili hardware, software e servizi, in grande sviluppo digital commerce e digital payment, e in progressione i digital content, sostenuti anche dalla crescita della pubblicità digitale. “La crescita è progressiva, e così sarà per il futuro – afferma Rangone -. Stiamo andando verso un mondo sempre più digitale: si fanno sempre più attività online, e questo consente la crescita dell’intero mercato sul web”.
Per risolvere questa contraddizione Rangone ha introdotto due temi, uno di competenza diretta delle telco, l’altro rivolto al mondo istituzionale. “Perché ancora oggi la principale leva competitiva tra le telco è quella sui prezzi e sulle offerte? Abbiamo intorno a noi esempi importanti, anche in settori diversi, che ci dimostrano che la competizione si può affrontare anche su campi diversi, come quello della qualità del prodotto – sottolinea Rangone -. Andando nella direzione della concorrenza serrata sui prezzi non si valorizza il servizio nella sua specificità di valore premium, e la chiave innovativa non viene utilizzata abbastanza”.
Poi il messaggio al mondo istituzionale: “Siamo nell’economia digitale, non si possono più considerare come due mondi separati i grandi player globali, i cosiddetti Over the top, dal comparto che mette a disposizione le infrastrutture per il loro successo – sottolinea Rangone -. Se non c’è una visione sistemica sulla digital economy non troveremo mai l’assetto corretto che consenta nello stesso momento di tutelare i diritti consumatori ed evitare danni agli operatori delle telecomunicazioni”.