Mentre le opportunità di lavoro che il digitale terrestre offre in Italia stanno assottigliandosi drasticamente, all’estero lo stesso settore è in espansione, e secondo gli addetti ai lavori è in grado di offrire possibilità importanti fino al 2020-2025 alle aziende che con lo switch off in Italia hanno acquisito esperienza, competenze e professionalità di alto livello.
Proprio per discutere dello scenario internazionale e dei possibili sbocchi, così come delle tecnologie broadcast e della situazione dell’industria italiana, Anfov, l’associazione per la convergenza nei servizi di comunicazione, ha organizzato insieme a Rai Way il convegno “Opportunità dei mercati emergenti nel campo radiotelevisivo digitale”, che si terrà il 30 settembre nella sede Rai di Corso Sempione a Milano.
“La situazione favorevole di possibile trasferimento di nuova imprenditoria e occupazione di risorse nazionali all’estero – afferma in una nota Nino Catania, direttore generale dell’Anfov – è il frutto dell’andamento virtuoso in Italia nell’implementazione di tecnologie innovative per le telecomunicazioni, che hanno suscitato interesse ed attrattiva in molti paesi emergenti. Una congiuntura improvvisa e speciale che l’Anfov può attribuirsi il merito di aver individuato, e che speriamo possa essere utile ad aziende e giovani italiani che cercano lavoro”.
“Il Governo – commenta Giuseppe Braccini, responsabile pianificazione e sviluppo del business di Rai Way – ha favorito il passaggio verso il digitale che ha comportato un lungo lavoro, complicato dall’orografia italiana e dalla presenza di 19 emittenti nazionali e circa quattrocento locali. Una situazione difficile che ha permesso però alle aziende di maturare una serie di competenze importanti che ora possono essere rivendute su altri mercati”.
Gli spazi di mercato individuati da Anfov e Rai Way sono soprattutto nell’Asia-Pacifico, in Africa o in altri Paesi come Indonesia o Malesia.
“Il comparto – conclude la nota di Anfov – è formato da un gruppo di imprese che realizzano circa 150 milioni di giro d’affari con poco meno di duemila dipendenti. Dietro Rai Way, società leader, si muove un settore formato da imprese spesso di piccole dimensioni in difficoltà nel presentarsi sui mercati stranieri. Per questo è importante fare sistema e costruire una filiera capace di recitare un ruolo internazionale di primo piano su certi mercati”.