AGENDA DIGITALE

Disco verde Ue al piano banda larga, Giacomelli: “Confido in Oettinger”

Il sottosegretario alle Comunicazioni: “L’ok da Bruxelles dovrebbe arrivare a giorni”. Partita Enel-Metroweb-Telecom: “Il governo si aspetta da Telecom investimento crescente nelle infrastrutture a prova di futuro”

Pubblicato il 26 Mag 2016

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Piano banda ultralarga, l’Italia ancora in attesa di un ok dall’Europa (il piano deve passare al vaglio dell’Antitrust Ue, per la verifica del rispetto delle norme sugli aiuti di Stato) ma “ci sono segnali incoraggianti – ha detto da Bruxelles il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli -. Dovrebbe arrivare a giorni”. Il sottosegretario ha anche evidenziato come il nostro Paese sia in attesa di una semplificazione delle procedure in chiave comunitaria per la realizzazione dell’Agenda digitale. “Il commissario per l’Economia digitale, Gunther Oettinger, ha deprecato la lentezza con cui si procede, e lo interpreto come la volontà di velocizzare la burocrazia di Bruxelles“. L’Italia ha fatto “formalmente” la notifica alle Ue, dunque “il lavoro istruttorio ha ormai eliminato ogni possibilità di incomprensione”. C’è apprezzamento per il piano e per le misure che mette in campo, “anzi siamo grati al direttore Viola e a tutta la struttura di Bruxelles, che ha mostrato apprezzamento e collaborazione”.

Per quanto riguarda la scelta di Enel su Telecom per Metroweb “non deve essere letto come un problema nel rapporto con Telecom che rimane un riferimento importante per l’attuazione dell’Agenda digitale italiana”, e anzi “ci aspettiamo che Telecom prosegua nella strada ha recentemente imboccato, cioè quella di un investimento crescente nelle infrastrutture a prova di futuro”. Giacomelli ha assicurato che “con Telecom abbiamo un buon rapporto, sia con gli azionisti che con il management” e che “non ci sono problemi particolari”. Il fatto che ora “Cdp e gli azionisti, mi pare di capire, sono ormai ufficialmente orientati per la proposta Enel”, va quindi interpretato nell’ottica in cui “sempre quando vi è una possibilità, e Metroweb è una possibilità di straordinario valore, vi sono più proposte e si tratta di scegliere”. Il governo ora si aspetta “che Telecom Italia prosegua nella strada ha recentemente imboccato, cioè quella di un investimento crescente nelle infrastrutture a prova di futuro”.

Per quanto riguarda il fronte audiovisivo le proposte di ieri della Commissione Ue rappresentano “una sintesi equilibrata”. Infatti l’Italia, anche se a favore della “massima diffusione dei servizi senza nessuna barriera”, ritiene che “questo percorso debba avvenire tenendo conto del rispetto dei diritti degli autori e dei diritti all’interno dei diversi Stati”. Prché “c’e’ il diritto degli utenti che va salvaguardato ma anche un percorso progressivo che consente la gestione dei diritti”, senza creare uno “strappo che sarebbe un problema non solo per Mediaset o Sky” ma anche per esempio per i produttori indipendenti italiani.

Detto questo “per difendersi da Netflix & Co. servono creatività, imprenditoria e talento”. “Non credo che la collaborazione” di Vivendi, primo azionista di Telecom Italia, “sarà solo con Mediaset. Ho la sensazione e, direi, la speranza, che i broadcaster europei, soprattutto quelli di segno latino, avranno la capacità di unirsi nella produzione di contenuti”.

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