Doccia fredda sugli operatori Usa. Itu: “Il vero 4G è ancora lontano”

L’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di Tlc bacchetta Verizon, At&T, Sprint e T-Mobile: “I loro prodotti non rispondono ancora agli standard internazionali”

Pubblicato il 08 Giu 2011

Doccia gelata sugli operatori di telefonia mobile made in Usa.
Hamadoun Touré, segretario generale dell’Itu (International
telecommunicatione union), l’agenzia delle Nazioni Unite che si
occupa di tlc, ha detto che nessuna delle tecnologie oggi
disponibili sul mercato, destinate al passaggio al nuovo standard
4G di telefonia mobile negli Usa, è ancora in regola con gli
standard internazionali.

“Nessuno gli può impedire di chiamarlo 4G – ha detto Touré a
Total Telecom – ma loro (gli operatori ndr) sanno bene se le
tecnologie di cui parlano sono in linea o meno con gli standard
dell’Itu”.

“4G è il termine commerciale sotto il cui cappello si definisce
lo standard Imt-Advanced, che attualmente comprende le tecnologie
Lte Advanced e il Wimax Advanced”, precisa Touré. Alla fine
dell’anno scorso l’Itu ha concesso che l’etichetta 4G fosse
utilizzabile da parte degli operatori per definire l’Lte e il
Wimax, a patto che queste tecnologie fornissero performance
sensibilmente migliori rispetto al vecchio standard 3G.

Gli operatori americani – Verizon Wireless, At&T, Sprint and
T-Mobile USA – non hanno perso tempo e subito hanno battezzato come
4G servizi Hspa, Lte e Wimax.

Tuttavia, secondo Touré, una tecnologia mobile per essere
veramente 4G deve offrire più di un semplice miglioramento di
connessione.

“Imt Advanced significa nuove capacità per il network radio”,
ha precisato il presidente dell’Itu, aggiungendo che non basta
garantire una maggiore capacità di trasmissione dati, ma che è
necessario garantire bassa latenza e la possibilità di utilizzare
diverse applicazioni web based nello stesso tempo.

Touré si aspetta di vedere le prime sperimentazioni sul campo del
vero 4G entro il 2012. La disponibilità commerciale del 4G sarà
davvero sul mercato non prima del 2015-2016.Per allora, il settore
della tivù avrà completato il passaggio al digitale, lasciando
una notevole porzione di spettro a disposizione dei servizi 4G.

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