“Uno scambio di vedute” per “una soluzione che sia nell’interesse di tutti che non danneggi nessuno degli azionisti”. Dopo giorni di silenzio il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dice la sua in merito all’incontro con i vertici di Vivendi per fare il punto sul dossier Netco, alias sulla cessione della rete e la conseguente entrata in scena del Mef con una quota fino al 20% nella newco e del 100% di Sparkle. Riguardo alle indiscrezioni di stampa su un nuovo incontro il ministro ha detto che “si farà se sarà necessario” e che nel caso “si farà entro fine mese” ribandendo che la rete “è un asset importante”.
Il 15 ottobre la deadline per l’offerta vincolante di Kkr
È fissata intanto al 15 ottobre la nuova deadline per la presentazione dell’offerta vincolante su Netco da parte di Kkr dopo la richiesta di una proroga di 15 giorni rispetto alla precedente scadenza fissata al 30 settembre. L’importo dovrebbe aggirarsi nella forchetta 20-23 miliardi (inclusi 2 miliardi di eran out in caso di integrazione con Open Fiber), lontana dai 31 miliardi chiesti a suo tempo da Vivendi – il primo azionista di Tim aveva già rimandato al mittente le prime offerte presentate e vicine alla soglia dei 20 miliardi.
La questione delle risorse in ServiceCo
Sul dossier pendono anche i pareri dell’Antitrust e della Corte dei Conti e resta da sciogliere il “nodo” ServiceCo in particolare sul fronte delle risorse che resteranno in pancia alla newco dei servizi. Stando a indiscrezioni Vivendi avrebbe fissato a 8mila dipendenti la soglia massima per la competitività e la sostenibilità di ServiceCo. In Netco si ipotizza la “migrazione” fra 20mila e 22mila dipendenti, in ServiceCo ce ne sarebbero 17mila calcolando anche i 4mila di Tim Enteprise.