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Dossier Netco, primo braccio di ferro in tribunale: la giudice prende tempo



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I francesi di Vivendi hanno chiesto documentazione aggiuntiva a Tim, Kkr e al ministero dell’Economia ma secondo i legali della telco tutte le informazioni sono già state fornite

Pubblicato il 21 mag 2024



tribunale milano

È andata in scena al Tribunale di Milano la prima udienza sul dossier Netco a seguito del ricorso presentato da Vivendi sulla vendita della rete a Kkr. Un’udienza “lampo” considerate le richieste dei francesi sulle quali la giudice Daniela Marconi si riserva di decidere. I legali del principale azionista hanno fatto richiesta di documentazione aggiuntiva a Tim, Kkr e al ministero dell’Economia. Ma secondo i legali di Tim Vivendi ha già tutte le informazioni necessarie sull’operazione. Marconi si è riservata di decidere sulla questione per poter poi procedere nel merito. Potrebbero volerci alcuni giorni per sciogliere il nodo.

Vivendi, nel 2025 nuovo capitolo senza Tim

A fine aprile, in occasione della presentazione dei risultati della trimestrale di Vivendi, il ceo De Puyfontaine ha annunciato che nel 2025 si scriverà un nuovo capitolo “ma senza Tim”. Il manager ha ribadito il disaccordo sulle condizioni economiche della vendita della rete: “Sono inaccettabili per quanto riguarda il processo”, riferendosi alla mancata convocazione di un’assemblea ad hoc. “La nostra priorità è quella di garantire la difesa dei nostri diritti di azionista di riferimento della società”.

Labriola punta sulla crescita duratura

“Nei prossimi tre anni lavoreremo per garantire una crescita duratura del Gruppo nell’interesse di tutti gli stakeholder e con l’obiettivo di valorizzarne i punti di forza”, ha detto l’Ad Pietro Labriola in occasione del disco verde da parte dell’Assemblea al nuovo cda Tim che ha confermato il manager alla guida della telco e nominato Alberta Figari nel ruolo di presidente.

Il dossier Netco sul tavolo della Commissione Ue

Nei giorni scorsi Fastweb, Iliad e Vodafone sono state convocate a Bruxelles: glo Olo chiedono che sia garantito l’accesso wholesale alla fibra in modalità passiva che prevede l’affitto di fibra spenta solo per l’ultimo tratto di infrastruttura (subloop) fino alle abitazioni, rispetto ad una prima ipotesi che prevedeva l’affitto dell’intero tratto di rete – tra la centrale e le abitazioni – che avrebbe comportato costi extra non da poco per i competitor. Kkr avrebbe già anticipato la lista dei rimedi alla Commissione europea e l’offerta definitiva dovrebbe essere presentata nei prossimi giorni. A quel punto l’Antitrust dovrà deliberare.

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