“Abbiamo bisogno di qualcuno che nel medio-lungo termine investa sulle infrastrutture e sulla rete”: così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, al question time alla Camera sull’evoluzione del dossier Tim e in particolare sulla questione della rete nazionale. “Preferisco sempre un piano industriale che non un mero piano finanziario, che venga a incassare nel breve termine”, ha detto il ministro sottolineando che “il Governo sta seguendo con la massima attenzione gli sviluppi nel rispetto della piena autonomia di Tim. Rimane l’interesse a mantenere il controllo strategico dell’infrastruttura di rete, passando possibilmente dal vetusto rame alla fibra. Il ministro ha riferito di essersi sentito con Cdp prima del question time e di preferire “a titolo” personale l’offerta di Cassa rispetto a quella di Kkr.
In ballo oltre 40mila dipendenti
“È importante realizzare una rete delle telecomunicazioni a copertura nazionale che consenta all’Italia di raggiungere gli obiettivi prefissati: la questione della rete unica è una priorità nazionale e per questo sono al vaglio del governo soluzioni che tengano conto sia degli interessi delle parti in gioco sia degli aspetti occupazionali”, ha detto il ministro. “Stiamo parlando di più di 40mila dipendenti e questo penso, sia un patrimonio di professionalità che a tutto il Parlamento sta a cuore tenendo anche conto dell’esigenza di mantenere il controllo pubblico dell’infrastruttura di rete quale asset strategico soggetto ai vincoli del gestore pubblico”.
Cresce l’attesa sulle offerte di Cdd-Macquarie e Kkr
Il cda di Tim ha fissato al 18 aprile il termine per consentire alle due cordate Kkr e Cdp-Macquarie di sottoporre nuove proposte rispetto alle offerte – rispettivamente da 20 miliardi e 18 miliardi – non considerate in linea con il valore degli asset.
Stando a indiscrezioni Cdp e Macquarie si preparerebbero a offrire ulteriori 2 miliardi rispetto alla precedente offerta, portando il valore in linea con quello di Kkr. Notizia che ha fatto rimbalzare il titolo Tim in Borsa con rialzi superiori al 3% nel corso della seduta di ieri, 28 marzo. Ma stando al “niet” precedente anche la seconda offerta potrebbe sortire nella fumata nera.
Vivendi: sul dossier rete assemblea straordinaria
Vivendi ha inviato una lettera al cda di Tim per evidenziare che sul futuro della rete sarà necessario il voto dell’assemblea dei soci riunita in assemblea straordinaria. È quanto emerge da indiscrezioni stampa. Vivendi valuterà per la rete di Tim solo offerte congrue al reale valore dell’asset, stimato dal primo azionista della compagnia telefonica tra i 25 e i 31 miliardi di euro. Il gruppo francese rimarca la proficua interlocuzione con il governo sul dossier
L’azionista francese Vivendi a giugno dello scorso anno ha stimato il valore dell’operazione in oltre 30 miliardi. Una cifra che difficilmente riuscirà a incassare.
Le tariffe sul rame hanno rialzato il valore?
Le tariffe wholesale per l’accesso alla rete in rame saliranno nel 2023 mentre resteranno invariate per l’anno 2022. E gli aumenti previsti saranno più contenuti rispetto a quanto preventivato in consultazione. Questa la decisione di Agcom che ha deciso di notificare il provvedimento alla Commissione Ue a cui spetta ora la decisione per il via libera all’operazione.
il rialzo delle tariffe di accesso al rame fa balzare di fatto il valore dell’asset di Tim con un inevitabile impatto sul dossier rete nazionale: Vivendi a questo punto potrebbe rincarare la dose delle proprie richieste per la cessione dell’asset.