Deutsche Telekom ha chiuso il terzo trimestre con risultati in
linea con le attese, confermando l'outlook sull'intero anno
grazie al forte sviluppo della divisione di telefonia mobile e
smartphone in Germania, il suo principale mercato di riferimento.
Proprio in Germania, le vendite legate alla telefonia mobile sono
balzate del 27%.
Continua a preoccupare invece la situazione della filiale americana
T-Mobile Usa, la cui debolezza viene attribuita da Dt alla mancanza
di un contratto con Apple per la vendita dell’iPhone, che provoca
una preoccupante perdita di abbonati. A livello di gruppo, poi, nel
terzo trimestre l'Ebitda è sceso del 9,2% a 5 miliardi di euro
e i ricavi sono scivolati del 4,1% a 15,6 miliardi di euro. Sono
risultati in linea con le previsioni ma che non hanno evitato uno
sbandamento del titolo ieri alla Borsa di Francoforte (-2,11% a
10,23 euro), nonostante il gruppo abbia registrato nel terzo
trimestre un utile netto in rialzo del 7,9% anno su anno da 959
milioni di euro a 1,04 miliardi di euro, battendo le stime degli
analisti.
Per il futuro l’outlook è positivo, perché il gruppo tedesco ha
riconfermato il target di circa 20 miliardi di euro per l'Ebida
adjusted nell'anno in corso, con un cash flow di 6,2 miliardi
di euro. Per il 2015, poi, Dt intende raddoppiare i ricavi a 29
miliardi di euro puntando su servizi come il traffico dati Internet
su cellulari e il miglioramento della interconnettività. Il Ceo di
Deutsche Telekom, René Obermann, ha ribadito che "lo sviluppo
finanziario e operativo è pienamente in linea con le nostre
aspettative".
L’azienda di Bonn si concentrerà nel frattempo sul miglioramento
delle performance della filiale americana in difficoltà. Uno
strano destino per T-Mobile Usa, che era una robusta fonte di
entrate per Dt fino a pochi anni fa, ma che dal 2008 fatica a
trattenere clienti ed è costretta a rispondere alla concorrenza
con forti investimenti che pesano sui conti. Nel terzo trimestre è
costato 87 dollari trattenere un abbonato, contro i 58 dollari di
un anno prima. Per ogni cliente nuovo conquistato, T-Mobile Usa ha
dovuto spendere 134 dollari, contro i 116 dollari di un anno
fa.
Nonostante questi sforzi, il carrier ha guadagnato appena 137.000
nuovi clienti nel terzo trimestre: ora i suoi abbonati sono 33,76
milioni ma i clienti con i contratti di maggior valore sono 60.000
in meno dell’anno scorso. Il Ceo Obermann ha chiari i motivi di
queste difficoltà: il churn rate negli Stati Uniti è determinato
dallo smartphone della Apple: “Ai consumatori piace T-Mobile ma
vogliono anche avere l’iPhone" e non ci sono probabilità
per T-Mobile Usa di proporlo nel breve termine (per ora At&t è il
carrier esclusivo).
Obermann ha comunque annunciato che il prossimo anno presenterà
una nuova strategia insieme a Philipp Humm, il nuovo Ceo di
T-Mobile Usa, che ha preso la guida dell’azienda proprio questa
settimana. Quanto a un altro settore caldo per il gruppo, ovvero
l’azienda greca della telefonia Ote, ex monopolista di Stato ora
controllato al 30% da Dt, Obermann ha detto che la situazione
rimane tesa, ma non mostra segni di deterioramento: nel terzo
trimestre Ote ha visto l'utile netto crollare del 24% a 126
milioni di euro, battendo tuttavia le attese di mercato che si
aspettavano un risultato di 108 milioni.