Si annuncia battaglia per il controllo del cda di Telecom Italia. In vista dell’Assemblea del 16 aprile si cominciano a delineare con chiarezza le varie posizioni. Telefonica punta sull’Ad Marco Patuano per riconfermarne l’incarico, ma dovrà vedersela con gli altri azionisti a partire dall’agguerrita Findim che sta lavorando serratamente ad una propria lista di candidati (che sarà presentata con tutta probabilità prima del 22 marzo, deadline per depositare le liste per la nomina del nuovo cda).
La finanziaria capitanata da Marco Fossati non ha ancora le idee chiare sul futuro amministratore delegato, ma di certo non punta su Patuano: Fossati non ha mai fatto mistero sulla necessità di un cambio della guardia facendo leva, oltre che sulla “indipendenza” delle nomine anche sui risultati aziendali, ritenuti non abbastanza soddisfacenti, e sulla necessità di un piano industriale votato alla crescita di Telecom. Se la caccia all’Ad è ancora aperta, per la presidenza il cerchio si starebbe stringendo attorno a Vito Gamberale, già indicato fra i papabili prima dell’Assemblea di dicembre . E circola anche il nome di Massimo Tononi, politico e manager trentino, ex sottosegretario all’Economia nel secondo governo Prodi, oggi presidente di Borsa Italiana.
Secondo Findim il “punto cardine” riguarda le metodologie di nomina del Presidente. In linea con la posizione della stessa Telecom che si è espressa a favore di una figura di garanzia per tutti gli azionisti e nella logica del check and balance.
Resta da capire cosa faranno Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo dopo l’Assemblea di aprile. Dal primo giugno scatta la prima finestra per lo scioglimento del patto Telco e secondo indiscrezioni delle scorse settimane sembrerebbero orientati verso lo scioglimento.