Sono Campania, Marche e Puglia le regioni che raccolgono il maggior numero di piccole imprese online che vendono tramite eBay. Emerge dal report stilato dalla Public Policy Lab (della stessa eBay) che analizza i dati per il periodo 2010-2014, gli anni più duri della crisi economica fanno notare all’azienda. Lo studio rivela che è in atto “una rivoluzione silenziosa delle piccole imprese online”, nota l’azienda, che stanno prendendo piede in diverse regioni e non solo nei centri urbani che tradizionalmente stimolano la crescita.
“Le piccole imprese online in Italia stanno crescendo ovunque, esportano più che mai, stanno diventando più competitive rispetto alle grandi aziende e si stanno mostrando più resistenti nei confronti delle avverse condizioni economiche rispetto alle piccole offline. La tecnologia eBay sta consentendo tutto questo”, dice Paul Todd, Senior Vice President eBay Marketplaces Europe.
Inoltre, il report mostra che le piccole imprese italiane sono più efficaci nel costruirsi e mantenere quote di mercato online. Secondo il World Bank Exporter Dynamics Database, le nuove piccole imprese online su eBay sono capaci di catturare il 18% del mercato delle esportazioni in solo un anno, mentre – nel mercato tradizionale – i nuovi arrivati costituiscono solo il 3% delle esportazioni europee.
Infine, le piccole imprese online in Europa si mostrano più resistenti, rispetto a quelle offline, nei confronti delle avverse condizioni commerciali. I dati della Banca Mondiale indicano che solo il 16% delle aziende tradizionali su una media tra sei paesi dell’Unione Europea effettua ancora esportazioni dopo tre anni di esercizio, mentre il 70% delle piccole imprese online su eBay ha esportato in modo continuativo nel periodo 2011-2014.
In questo contesto, è tuttavia necessario, spiega eBay, che le istituzioni implementino politiche in grado di aumentare ulteriormente la capacità delle piccole imprese italiane di servire clienti nell’UE e in tutto il mondo. In particolare sono tre le politiche che, secondo l’azienda, dovrebbero essere implementate:
1. Migliorare il settore delle consegne postali: Il governo italiano dovrebbe esercitare pressione per portare il proprio settore postale a modernizzarsi e a migliorare i propri servizi, incoraggiandolo nel frattempo a rivedere seriamente la propria struttura di costi e prezzi. Il settore postale e di consegna dei pacchi in Italia dovrebbe creare un’offerta competitiva e in linea con i migliori esempi all’interno dell’UE e all’estero.
2. Migliorare l’accesso alla banda larga Internet: La percentuale di famiglie con accesso internet a casa (72 %) è di molto più basso di quello dei paesi che rappresentano le principali destinazioni delle esportazioni delle aziende italiane, quali la Germania, la Francia o il Regno Unito (circa 85%). Le regioni italiane più periferiche hanno bisogno che le connessioni alle reti ad alta velocità, online e mobile, siano migliorate. Questa deve essere per il governo italiano una priorità e deve portare a un’azione immediata e concreta.
3. Proteggere gli intermediari nei confronti della responsabilità delle parti terze: il regime della responsabilità degli intermediari di Internet, basata sulla Direttiva sul commercio elettronico, è stata determinante nello sviluppo di un ambiente forte e promettente per il commercio elettronico nell’UE. Il regime attuale di responsabilità è equilibrato, pronto per il futuro e assicurerà continui investimenti esteri nel settore online. Inoltre consentirà alle start-up dell’Unione Europea di sviluppare i propri servizi in un contesto di certezza giuridica. L’Italia sta riscontrando una crescita esponenziale del settore ad alto potenziale online e mobile, tuttavia c’è ancora un potenziale enorme non sfruttato. Perciò, l’Italia dovrebbe supportare con forza il mantenimento dell’attuale regime bilanciato di responsabilità che protegge i diritti di proprietà intellettuale e al tempo stesso permette al settore online, ancora acerbo, di crescere.