Deroga Agcom a Disney: l’authority replica al sottosegretario Antonello Giacomelli che ieri aveva definito “incomprensibile” – se confermata – la decisione dell’autorità. “Con riferimento alla delibera con la quale è stata riconosciuta a Disney una deroga all’obbligo di destinare il 10% della propria programmazione a produzioni europee indipendenti – scrive in una nota Agcom -, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ai fini di una maggiore chiarezza sulla decisione, precisa quanto segue:
1. non è mai stata in discussione – e non lo è ovviamente neppure nel caso della decisione in questione – la qualità della produzione europea, e italiana in particolare;
2. la deroga – istituto di rango legislativo – ha sempre carattere parziale e limitato nel tempo. Nel caso specifico vale per gli anni 2013 e 2014 ed è comunque sempre rivedibile;
3. nel primo anno di deroga gli investimenti in produzioni europee indipendenti da parte di Disney sono stati in ogni caso pari a circa 7,7 mln, tutti in opere di nuova produzione”.
L’Autorità si riserva inoltre “di effettuare una ricognizione per verificare, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, le dinamiche del mercato e l’evoluzione dell’offerta e della domanda dei contenuti televisivi e, su questa base, valutare l’opportunità di un aggiornamento del proprio regolamento che risale al 2009”.
Ieri, intervendo a un convegno sullo stato del mercato Tv, il sottosegretario aveva detto: “Leggo che Agcom avrebbe concesso una deroga a Disney sul rispetto della quota del 10% di produzione europea da distribuire sui propri canali tv italiani. Se la notizia fosse confermata sarebbe incomprensibile. Nel caso, non credo debba essere Disney a dare la pagella di qualità ai nostri prodotti di animazione. Con l’Authority intendo approfondire la questione, anche perché non so se altre deroghe siano state concesse in questi anni: forse ci sono regole che vanno cambiate”. “Sarebbe singolare – ha aggiunto Giacomelli – che mentre gli operatori televisivi pretendono giustamente regole uguali per tutti, anche per i big di Internet, quelle stesse regole già oggi non venissero rispettate da chi è presente in Italia”.
La polemica è scoppiata a seguito di un articolo apparso sulla Repubblica. Agcom avrebbe esonerato la multinazionale dall’obbligo di legge di destinare il 10% della programmazione e degli introiti netti a ‘opere europee di produttori indipendenti e opere cinematografiche di espressione originale italiana’, sui suoi canali tv (Disney Channel, Disney Xd, Disney Junior, Disney in English): Disney avrebbe considerata inadeguata la qualità dei cartoni animati italiani.
Asifa, l’associazione di autori e professionisti dell’animazione in Italia, e altre associazioni di settore (come Writers Guilde Cartoon Italia) stanno meditando un’azione comune: un ricorso al Tar del Lazio. Hanno tempo fino a novembre, dato che la delibera Agcom è stata pubblicata a settembre. La decisione – riportava Repubblica – risale infatti a marzo scorso, ma è stata diffusa da Agcom sei mesi dopo, insieme ad altre delibere analoghe, che esonerano emittenti come Fox International e Discovery Italia.