A Novembre del 2013 il Presidente Letta ha incaricato il Commissario di Governo pe l’attuazione dell’Agenda Digitale dicostituire un piccolo gruppo di esperti internazionali per condurre un’analisi dei piani di investimento dei gestori italiani di telecomunicazioni. Obiettivo di tale analisi (qui il lo studio completo) è stato quello di verificare se i piani in essere consentono all’Italia di raggiungere gli obbiettivi di copertura e penetrazione della rete in banda larga e ultralarga fissati per il 2020 dall’Unione Europea nell’ambito dei piani di Agenda Digitale. Questi i risultati in sintesi.
I piani analizzati giustificano un cauto ottimismo sullo sviluppo e penetrazione della banda larga e ultra larga in Italia. Gli operatori hanno piani concreti per raggiungere l’obiettivo di copertura del 50% circa della popolazione con tecnologia FTTCab/VDSL2 entro il 2017 circa. A differenza di piani annunciati in passato quelli esaminati sono già in attuazione. Date le caratteristiche favorevoli della rete italiana (struttura della rete con sub-loop in rame corti, 300 m in media), i piani prevedono di erogare una banda superiore ai 30 Mbps, in linea con i requisiti degli obiettivi DAE per la larga banda. Rimangono sfide realizzative e regolatorie che debbono essere prontamente affrontate e risolte.
Aspetti critici da risolvere per raggiungere gli obiettivi DAE
- Non vi sono piani operativi di dettaglio per superare il 50% della copertura delle linee con servizi a banda larga e ultra larga, anche se alcuni gestori hanno piani preliminari per raggiungere il 70% al 2020.
- L’Obiettivo 3 DAE (50% penetrazione 100Mbps al 2020) è una combinazione di sviluppo di piani realizzativi e crescita della domanda. I piani degli operatori attualmente non prendono servizi a 100Mbps. Se i piani FTTCab illustrati saranno realizzati secondo quanto previsto, è ragionevole ipotizzare che nelle aree a più alta densità la banda disponibile possa raggiungere i 60-70 Mbps circa. Il raggiungimento di questo obiettivo richiederà iniziative e monitoraggio anche sul fronte della domanda .
In assenza di un forte, sostenuto e continuo impegno del Governo italiano, gli obiettivi DAE non saranno completamente raggiunti. Pertanto si raccomanda che il Governo affronti questi punti aperti, nel rispetto delle sue responsabilità istituzionali, e nel rispetto delle competenze e indipendenza dell’EU e delle Autorità di Regolamentazione (AGCOM e Antitrust).
Si raccomandano le seguenti azioni:
- Monitoraggio dei piani degli operatori, degli investimenti messi in campo e della copertura raggiunta anche per eventuali interventi correttivi
- Utilizzo dei Fondi Strutturali EU per assicurare a tutta la popolazione l’accesso alla rete a 30 Mbps entro il 2020 considerando un approccio bilanciato tra risorse infrastrutturali fisse, mobili, fisse wireless e anche satellitari. A questo fine si raccomanda lo sviluppo di un Piano Nazionale che in coordinamento con le Regioni permetta di avere l’accesso a questi fondi.
- Misure per ottimizzare gli investimenti, comprese la promozione della condivisione di investimenti infrastrutturali nel rispetto delle norme per gli aiuti di Stato e della concorrenza, fissati dalla EU, e iniziative per aumentare la disponibilità di spettro radio e l’efficienza del suo impiego
- Misure per intervenire sul ritardo della domanda per i servizi a banda larga in Italia, considerando i programmi di alfabetizzazione digitale dell’Agenda Digitale Italiana.
Il rapporto si inserisce nel piùampio piano lanciato da Presidente Letta per assicurare una tempestiva attuazione di tutti i principali obbiettivi dell’Agenda Digitale, un progetto indicato dal Governo come una delle più importanti riforme strutturali per promuovere semplificazione della amministrazione dello Stato, crescita e occupazione giovanile. Gli esperti internazionali che hanno affiancato il Commissario sono: J.Scott Marcus, Direttore alla WIK (Germania), membro del Comitato Scientifico della Florence School of Regulation(Italia) e già funzionario seniordella FCC(USA) e Gerard Pogorel, Professore Emerito diEconomiaa Telecom Paris Tech.
Il gruppo ha lavorato in dialogo con iprincipali gestori che hannoillustratole soluzionitecnologiche adottate, i piani di investimento e laloro distribuzione geografica. Sono stati frequenti anche i contatti conle istituzioni più direttamente coinvolte in questi temi: Agcom e Ministero dello Sviluppo Economico–Comunicazioni. Il rapporto nasce per rispondere ad una tematica di politica industriale inerente la competitività del Paese e non ha obiettivi di natura regolamentare né di audit nei confronti dei gestori. Di conseguenza le analisi e gli interventi sui mercati e sui prezzi che Agocm sta effettuando in questo periodo non sono stati oggetto del rapporto.
Il gruppo si è anche avvalso delle competenze della Fondazione Ugo Bordoni, che il Ministero dello Sviluppo Economico/Comunicazioni ha messo a disposizione, e del contributo di due esperti italiani, Vittorio Trecordi e Valerio Zingarelli, membri del Comitato Scientifico della Fondazione.